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Partiranno sabato 6 luglio. In Liguria le imprese hanno avuto un calo tra il 20 e il 30%
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GENOVA - "Il maltempo ha frenato i consumi, si è speso meno in abbigliamento e in Liguria le imprese hanno avuto un calo tra il 20 e il 30% ecco perché ora si spera nei saldi estivi che partiranno sabato 6 luglio per aiutare le nostre attività". Così a Primocanale Manuela Carena presidente Federmoda Confcommercio Genova.

"La situazione non è rosea per niente noi abbiamo un lavoro che è molto dipendente dal meteo come altri - spiega Carena - i capricci del meteo ormai, secondo noi, non sono più da considerare un’eccezione ed è per questo che tutta la filiera della moda e Confcommercio a livello nazionale sta portando avanti un tavolo perchè tutti insieme dobbiamo capire come affrontare le conseguenze di questi cambiamenti climatici per il nostro lavoro".

La speranza è che i saldi possano essere una spinta per risollevare le vendite visto che si potranno acquistare prodotti di moda e di qualità con un’ampia scelta visto che i negozi sono particolarmente riforniti a causa degli acquisti non fatti per colpa del meteo.

"Quest'anno saranno saldi particolarmente assortiti da una parte purtroppo - sottolinea Carena - ma per i nostri clienti meglio per cui avranno molta scelta che speriamo i nostri clienti apprezzeranno, noi ribadiamo come sempre che la data di inizio dei saldi è sbagliata perchè iniziano troppo presto però detto ciò se saldi devono essere che partano bene e che aiutino questa stagione a raddrizzarsi un pochettino".

L'invito è quello poi di comprare sotto casa: "Scegliere i saldi nei vostri negozi di fiducia dove, anche dove i capi che che si mettono in saldo, hanno una origine certa, mi raccomando facciamo acquisti consapevoli, sostenibili e scegliamo i nostri negozi di vicinato perché da loro siamo sicuri che riceveremo comunque un servizio di alta qualità e un trattamento assolutamente corretto".

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 202 euro – pari a 92 euro pro capite – per un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro.

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo ecco i principi base di Federmoda Confcommercio:

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. A differenza degli acquisti nei negozi fisici, in quelli online è possibile restituire il prodotto o effettuare cambi entro 14 giorni dal ricevimento a prescindere dall’esistenza di un vizio.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

5. Indicazione del prezzo: obbligo di indicare il prezzo normale di vendita (tenendo conto anche della Direttiva Omnibus, recepita dal D.lgs 26/2023, in base alla quale va comunicato il prezzo più basso applicato alle generalità dei consumatori nei trenta giorni precedenti l’avvio dei saldi), lo sconto e il prezzo finale.