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A lanciare il grido d'allarme, l'ennesimo, sono proprio gli operatori che ogni giorno lavorano al canile che, a pochi giorni da ferragosto si trovava a gestire ben 172 cani suddivisi in 111 box
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GENOVA - Una situazione così al canile Monte Contessa non si era mai vista nei 20 anni in cui l'associazione Una ha gestito la struttura sulle alture di Sestri Ponente, a Genova, che accoglie tutti i cani trovati vaganti sul territorio della Città Metropolitana, più quelli che vengono sequestrati praticamente ogni giorno.

A lanciare il grido d'allarme, l'ennesimo, sono proprio gli operatori che ogni giorno lavorano al canile che, a pochi giorni da ferragosto si trovava a gestire ben 172 cani suddivisi in 111 box. "Da un anno non riusciamo più a soddisfare il fabbisogno della cittadinanza - racconta a Primocanale Gilda Guardascione, presidente di Una Associazione Odv -, siamo sempre in emergenza di box e per questo in quasi tutti sono presenti due o più cani. Nel canile sanitari parliamo di solo 14 box per tutto il territorio della Asl: ci ritroviamo ad accogliere mamme con i cuccioli, oppure sequestri di 9 o più cani, tutti magari Pitbull e molti di loro con caratteri difficile per cui non possono condividere un box".

"Non ce la facciamo più, abbiamo sempre avuto una media di circa 120 cani al massimo, adesso è troppo faticoso, sia come forza lavoro che a livello economico"

Molti degli abbandoni, infatti, sono di cani anziani e malati, che vanno a pesare su una disponibilità già risicata. "Il canile va avanti grazie alla donazioni dei genovesi, che ringraziamo" conclude Guardascione. 

Alcuni dei cani presenti sono in canile da tempo, altri ci sono persino nati e molti, purtroppo, non troveranno una casa. Saranno costretti a passare il resto dei loro giorni nel box condiviso, guardando i loro compagni di canile andare via con la loro nuova famiglia perché magari definiti "morsicatori", schivi o anziani. Pochissime infatti rimangono le adozioni, o perlomeno, pochissime rispetto al numero di animali che vengono ogni giorno trovati per strada, oppure sequestrati a padroni non idonei dalla Asl.

Per il momento l'unica pratica che si è fermata sono le rinunce di priorità: le persone che decidono di lasciare il proprio cane o gatto al canile, al momento, non possono farlo. La lista d'attesa in cui si viene inseriti è lunga quasi due anni.

E mentre i volontari e gli operatori fanno tutto il possibile per dare loro una qualità di vita buona, farlo in modo efficace diventa sempre più difficile. Stesso discorso per i gatti, di cui tanti sono cuccioli, sopra al numero massimo e con molti gatti con malattie croniche che, per la mancanza di un gattile vero e proprio, rischiano di rimanere al Monte Contessa per sempre.

L’associazione ha quindi lanciato un appello: "Non basta che continuiamo a proporli, a pubblicizzarli, le persone non li vogliono. Vi chiediamo col cuore in mano di dare una possibilità ai nostri cani, perché non meritano di morire in un box, senza aver mai conosciuto il calore di una famiglia".