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Gli altri 65.000 euro serviranno invece a finanziare un bando per sostenere sei progetti specifici, sempre sul tema della lotta alla povertà, promossi da associazioni o cooperative locali senza scopo di lucro
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GENOVA - Sono 73 le associazioni locali impegnate nella lotta alla povertà hanno ritirato i contributi stanziati per loro da Coop Liguria nell’ambito del progetto “Un voto, un pasto”, che per il quinto anno consecutivo ha trasformato in solidarietà il voto dei Soci sul bilancio.

Quest'anno la cifra da attribuire è risultata molto ingente - ben 136.500 euro, grazie al voto di 27.295 Soci - quindi Coop Liguria ha deciso di ripartirla:

71.500 euro sono stati consegnati proprio questa mattina alle 73 associazioni che collaborano stabilmente con la Cooperativa ritirando i prodotti non più idonei alla vendita nell’ambito del progetto “Buon fine” o partecipando alle raccolte “Dona la spesa” e “Spesa sospesa”, che fanno appello alla generosità di Soci e clienti.
I contributi sono stati suddivisi in questo modo: 41.500 alla provincia di Genova, dove Coop Liguria ha più punti vendita quindi ha raccolto la maggior parte dei voti; 13.000 alla provincia di Savona; 8.500 alla provincia della Spezia e 6.000 alla provincia di Imperia, più 2.500 euro ai territori di Mondovì, Novi Ligure e Ovada.

Gli altri 65.000 euro serviranno invece a finanziare un bando per sostenere sei progetti specifici, sempre sul tema della lotta alla povertà, promossi da associazioni o cooperative locali senza scopo di lucro.

Grazie a questi importi, la cifra complessiva donata da Coop Liguria al territorio negli ultimi 5 anni grazie al progetto “Un voto, un pasto” salirà a poco meno di 340.000 euro.

IL BANDO - Il bando, presentato oggi nell’ambito dell’evento di consegna dei contributi, si rivolge ad associazioni o cooperative senza scopo di lucro con sede sul territorio ligure o nei comuni fuori regione in cui Coop Liguria è presente con proprie sedi: Mondovì, Ovada e Novi Ligure.

Per partecipare è necessario compilare il form già disponibile sul sito www.liguria.coop.it, nel quale si richiede di descrivere il progetto che si intende candidare, specificando i soggetti promotori e le modalità di esecuzione.

Il progetto deve necessariamente riguardare azioni di lotta alla povertà. Ogni progetto concorre nell’area territoriale in cui sarà attuato. Le aree ammesse sono: Provincia di Genova più comuni di Ovada e Novi Ligure; Provincia di Savona più comune di Mondovì; Provincia di Imperia; Provincia della Spezia; area Tigullio-Golfo Paradiso.

Le candidature devono pervenire entro il 15 novembre. Una giuria valuterà i progetti presentati, scegliendo quelli finalisti, che saranno ammessi al voto dei Soci in ciascuna area territoriale. I criteri in base a cui sarà effettuata la valutazione saranno:

• impatto del progetto sul territorio di pertinenza
• risorse e tempi necessari per la sua realizzazione
• capacità di aggregare più soggetti attivi sullo stesso territorio
• garanzia di continuità del progetto nel tempo

I Soci di Coop Liguria potranno votare i progetti dal 15 dicembre 2023 al 15 gennaio 2024 direttamente sul sito www.liguria.coop.it, esprimendo ognuno una sola preferenza.

Ognuno dei progetti più votati nelle singole aree territoriali riceverà 10.000 euro. Il progetto più votato in assoluto, invece, ne riceverà 15.000.

I contributi saranno consegnati nel corso di un evento che si svolgerà nella data simbolica del 5 febbraio, Giornata nazionale contro lo spreco alimentare.
All’evento di consegna della prima tranche di contributi, che si è svolto questa mattina a Genova, ha partecipato l’Arcivescovo di Genova Monsignor Marco Tasca.

Alle tante associazioni presenti è stato proposto un intervento sul tema della povertà in Liguria a cura di Giulia Pongiglione e Margherita Goretti dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse della Caritas Diocesana di Genova.

“Povertà ed esclusione – hanno dichiarato le due relatrici - stanno raggiungendo livelli tali che il mondo del volontariato non riesce più a farsene carico: un italiano su 10 si trova in stato di povertà assoluta, il che significa che non può permettersi spese fondamentali come curarsi e acquistare i libri di scuola per i figli. Oltre il 60% della popolazione, inoltre, ha paura di non riuscire ad arrivare a fine mese. A Genova la situazione non è migliore: le persone in stato di povertà sono 30.000 su circa 560.000 abitanti, ma continuano a crescere. Nel 2023, solo nei Centri di ascolto della Caritas, sono transitate 4.100 persone, con un 40% di nuovi arrivi. La maggioranza sono donne immigrate con figli a carico. I minori risultano infatti la fascia più colpita dalla povertà: quelli in condizioni di indigenza sono uno su quattro in Italia e uno su cinque a Genova.