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Il ministro delle Imprese fa il punto della situazione sulle grandi vertenze liguri: "Per quanto riguarda l'ex Ilva stiamo risollevando quello che si era prefigurato come il più grande disastro industriale del nostro Paese"
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GENOVA - Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso a Genova ha inaugurato a Oregina la nuova casa del Made in Italy: si tratta di un luogo di raccordo tra i territori e il ministero per informare e aiutare le imprese attraverso gli strumenti a disposizione per rispondere alle esigenze locali. Ma la visita del ministro è stata soprattutto l'occasione per fare il punto sulle grandi vertenze che riguardano la Liguria: dal futuro dell'ex Ilva a quello di Piaggio Aero con il ministro che ha rassicurato sul futuro delle due realtà: "L'iter sta andando avanti, per quanto riguarda l'Ex Ilva l'obiettivo è rilanciare la più grande realtà siderurgica d'Europa".

Ex Ilva

Il ministro Urso ha spiegato che "la procedura prevede che le manifestazioni di interesse per l'ex Ilva venissero consegnate entro il 20 settembre ma prevede anche che in questa seconda fase - in cui ciascuno di coloro che ambisce a questo asset produttivo dovrà concretizzare l'interesse con il piano economico, finanziario, economico, produttivo, sociale, ambientale -si possa aggiungere anche chi non si è presentato nella prima fase, da solo o in cordata con qualcuno che si è già presentato. E questa possibilità è sempre aperta, sino ovviamente alla presentazione, entro fine novembre della manifestazione di interesse a questo punto vincolante". Al momento sono arrivate 15 manifestazione d'interesse, tra questi tre grandi player internazionali per l'intero asset produttivo, le altre 12 per alcuni asset. "Noi prediligiamo, come da procedura, chi vuole prendere l'intero asset. Entro la fine di novembre sarà possibile confrontare le proposte e trovare la soluzione migliore. Stiamo risollevando quello che si era prefigurato come il più grande disastro industriale del nostro Paese". E sulla possibilità che lo Stato resti in una quota di minoranza dentro l'amministrazione Urso dice: "L'esprienza dello Stato in Acciaierie d'Italia è stato fondamentale, chi ha concepito l'accordo di cinque anni fa ha commesso per lo meno qualche errore con l'azienda che gestiva e lo Stato che ci metteva i soldi, noi non lo faremo"   

Piaggio Aero

L'altra grande partita aperta è quella di Piaggio Aerospace. "È una bella scommessa, ci sono state una decina di manifestazioni d'interesse, alcune particolarmente significative e riguardanti l'intero asset. I commissari stanno valutando quale sarà la strada migliore". Sui tempi il ministro non si esprime ma garantisce che quando la questione della vendita si chiuderà "si chiuderà bene".    

Technisub

Il ministro ha poi incontrato una delegazione dei lavoratori della Technisub davanti al palazzo della Regione in piazza De Ferrari. L'azienda genovese di 45 lavoratori fondata nel 1962 e storico marchio di attrezzatture subacquee oggi controllata dalla francese Aqualung che ha deciso di spostare la produzione in Inghilterra. Anche l'ultima trattativa è andato a vuoto con la decisione dell'azienda di proseguire nel suo intento di delocalizzare la produzione. In questo caso il ministro Urso ha detto: "Questo è un caso di crisi di un'azienda locale che non ha i requisiti per diventare un caso nazionale, c'è un limite occupazionale. Se c'è la possibilità di un intervento di tipo nazionale noi siamo disponibili ad assistere le comunità locali che devono affrontare questa crisi".

Nucleare 

Il ministro ha parlato anche del futuro energetico del Paese: "Dobbiamo assolutamente colmare il costo delle energia, il ministro Picchetto Frattin ha annunciato che presenterà un quadro legislativo per consentire al nostro Paese di tornare a produrre energia nucleare, per questo è nostra intenzione realizzare e produrre in Italia con le aziende e le tecnologie italiane, gli impianti di terza generazione avanzata, poi quelli di quarta generazione e quando sarà quelli della fusione. Sarà possibile produrre in Italia e installarli dove il mercato e le imprese lo chiederanno. Potrà essere realizzato in un luogo e poi installato in un altro Paese. Il costo energetico è il vero differenziale competitivo con gli altri Paese europei, e noi dobbiamo colmarlo. E sarà possibile installarli anche in Italia".

Manovra

"La Costituzione italiana prevede che ciascuno partecipi in proporzione alle proprie potenzialità quindi comunque ho estrema fiducia nel ministro Giorgetti che, come me, nel programma di governo si è impegnato, e siamo tutti impegnati, a facilitare le attività delle imprese italiane per il rilancio produttivo del nostro Paese e siamo peraltro sulla strada giusta" ha spiegato ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso a margine della presentazione della Casa del made in Italy di Genova. "Si vedono i dati soprattutto se li si confronta con quanto accade nel resto d'Europa - ha aggiunto il ministro - perché anche quest'anno l'Italia avrà una crescita positiva mentre la principale locomotiva europea verosimilmente purtroppo confermerà per il secondo anno la recessione. L'Italia invece avrà una crescita positiva e il più basso tasso di inflazione in Europa".

Casa del made in Italy

Il ministro Urso ha parlato anche della nuova casa del Made in Italy: il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del sindaco di Genova Marco Bucci, della deputata Ilaria Cavo e degli assessori Piana e Sartori. "E' un luogo dove si potranno mettere a disposizione gli strumenti del governo: incentivi, contatti di sviluppo, strumenti di innovazione. Tutto quello che serve alla rinascita industriale e produttiva del nostro Paese. E' luogo di raccolta da parte delle imprese, delle associazioni di categoria e dei sindacati. Luogo di raccordo con il Comune, le Regioni, le Camere di Commercio per consentire uno sviluppo inerente con la realtà presente nel territorio".