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di Andrea Popolano
GENOVA - Il Comune di Genova ha presentato il nuovo piano verde per la città che si basa su tre elementi chiave. Da una parte propone l'incremento del verde "per migliorare la qualità dell’aria, il controllo della temperatura e il comfort acustico, il benessere termo-igrometrico e psicologico", dall'altro promuove il miglioramento del suolo attraverso l'uso di pavimentazioni drenanti, fotocatalitiche e l’utilizzo di materiali capaci di riflettere maggiormente i raggi solari per ridurre l’assorbimento di calore (effetto Albedo) e infine "prospetta una nuova gestione dell'acqua attraverso il controllo dei fenomeni intensi, la raccolta e il riutilizzo delle acque meteoriche".
 
Ora parte l'iter di approvazione con la discussione e l'approvazione prima in Commissione e poi in Consiglio Comunale, sarà oggetto di un monitoraggio continuo e di una revisione nel tempo che lo renderanno uno strumento utile, aggiornato e operativo. Il piano punta ad avere un impatto nel medio-lungo periodo sul verde della città e delle aree attorno, come spiega Tursi la pianificazione "coprirà un arco temporale decennale".
 
Secondo i dati del Comune di Genova il territorio è per il 72% coperto da verde. Molte di queste aree si trovano nelle alture. Mentre per quanto riguarda l'area urbana vera e propria la percentuale rappresenta 25,7 km quadrati sui 243 complessivi dell’intero territorio comunale con il verde che raggiunge l’11% tra verde pubblico e verde privato.
 
Un altro obiettivo del piano è quello di "guidare la trasformazione di percorsi e spazi pubblici incrementando e migliorando i luoghi della socializzazione con particolare attenzione alle categorie deboli e a coloro che si muovono a piedi".
 
L’assessore all'Urbanistica Mario Mascia spiega: "Nel momento in cui si individuano le aree più bisognose di questi interventi, si mettono a sistema le conseguenti azioni che non si limitano alla piantumazione di nuove alberature ma vanno ben oltre, nella direzione di ridisegnare piazze e punti di ritrovo secondo criteri di prossimità, accessibilità e vivibilità, di utilizzare pavimentazioni drenanti, fotocatalitiche e ad “albedo diffusa”, di contenere l'impatto sul suolo delle precipitazioni a carattere intenso mediante vasche e cisterne di raccolta e riutilizzo delle acque piovane, attingendo alle stesse linee di urbanistica tattica che abbiamo messo a terra grazie a progetti quali il Genova Street Lab nella zona di Sampierdarena"
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