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Oggi sopralluogo di Pietro Picciocchi in tre dei cinque uffici che dal prossimo 16 dicembre potrebbero non riaprire più
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di s.i.

A rischio chiusura ci sono cinque uffici postali: la notizia a inizio novembre della decisione di chiudere alcuni sportelli da parte di Poste Italiane aveva destato diverse polemiche raccolte dal consiglio comunale, dove la Lega aveva presentato proprio un ordine del giorno a riguardo. Il Comune di Genova non ci sta e andrà martedì a Roma proprio per parlare coi vertici italiani. 

Gli sportelli interessati

Il vicesindaco facente funzioni Pietro Piciocchi ha già fatto visita a tre degli uffici che rischiano di chiudere i battenti: si tratta di quelli in via Donghi a San Fruttuoso, a san Quirico in Val Polcevera e in via Assarotti. Oltre a questi, ci sono anche quelli in via Redipuglia e a Multedo. 

"Ho iniziato a visitare gli uffici postali prossimi alla chiusura, annunciata da Poste Italiane per il prossimo 16 dicembre. Ho espresso solidarietà ai lavoratori e alle persone che usano questi uffici per accedere ai servizi, nelle zone interessate: come amministrazione ci siamo attivati già da qualche settimana e martedì avrò un incontro a Roma con i vertici aziendali in cui chiederò di evitare queste chiusure, soprattutto in quei luoghi che hanno maggiore bisogno di presidi e di servizi pubblici: faremo fino in fondo la nostra parte".

Il sì unanime in consiglio comunale

Questo tema ha messo tutti d'accordo nell'aula rossa di Palazzo Tursi, che si è espressa contro la politica di razionalizzazione che negli ultimi anni ha già visto la chiusura pomeridiana di altre sedi, come l’ufficio di Pontedecimo (Genova 60). "Non possiamo accettare che interi quartieri vengano privati di un servizio essenziale come quello postale e la Lega si è impegnata con questo ordine del giorno, approvato all’unanimità dal Consiglio, affinché Poste Italiane riveda queste scelte e mantenga la rete degli uffici postali senza che ci siano ulteriori riduzioni di orari o chiusure, accogliendo le nostre richieste", aveva commentato il consigliere Alessio Bevilacqua. Una battaglia che si sta portando avanti anche a livello nazionale, ma che in una città ricca di persone anziane come Genova provocherebbe una grave mancanza per molti cittadini di un servizio di prossimità.