Attualità

In arrivo con l’anno nuovo le nuove regole sugli air bnb e intanto sale la protesta alle key box
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di Annissa Defilippi
Lucchetti a cancelli

“Il tuo b&b, il nostro sfratto”, scrivono gli attivisti della Rete genovese contro la turistificazione
ed entra nel vivo la ‘battaglia’ alle key box ‘marchiate’ con scritte adesive. Dopo Firenze, Rimini e Milano, a Genova il blitz è andato in scena due notti fa contro uno dei simboli del boom degli affitti turistici brevi (le microcassette a combinazione che custodiscono le chiavi di accesso alle abitazioni).

Scritte adesive sulle key box

“La crisi abitativa si inasprisce proporzionalmente all’aumento della capacità ricettiva di ogni città, toccando anche i servizi - comunicano dalla rete, chiedendo di rimanere anonimi - Sanità, scuole, trasporto pubblico sono allo stremo, sia per la difficoltà del personale a trovare casa, sia perché la riduzione del bacino di utenza si traduce nel taglio delle risorse a disposizione”. Così “se il turismo rappresenta certo un settore economico rilevante, i benefici per la città sono ormai ampiamente superati da costi insostenibili, che peraltro comportano un sommerso diffuso”. Le keybox “ne sono una rappresentazione plastica: non è una questione di decoro, ma di vivibilità”. Ed è questa, ecco il punto, “la ragione delle proteste in atto in molte città negli ultimi mesi. Non è il lucchetto, peraltro utilizzato in modo illecito, ma ciò che sottintende. È stato, infatti, ribadito, anche recentemente, che tastierini, scatolette porta chiave non possono essere utilizzate per fare accedere i turisti negli appartamenti, senza l’accoglienza di persona. Anche per questo diventano obiettivo delle proteste in atto”. Oggi, concludono, “limitare le locazioni brevi turistiche è necessario e possibile”.

La monocultura turistica

Non ha invece problemi a far sentire la sua voce Domenico “Megu ” Chionetti del Social forum abitare impegnato, da anni, a proteggere e sviluppare il centro storico. “Con l’ultimo social forum nazionale lo scorso novembre, ci siamo resi conto che nel centro storico di Genova, le case sfitte sono molte e la popolazione è molto più bassa di un tempo - spiega Chionetti - i turisti impattano solo sul centro storico che conta oggi circa 20mila abitanti residenti in continuo calo a fronte di una popolazione turistica che lo attraversa di 2milioni di persone”. 

I dati

Poi il dato: gli affitti brevi dal 2019 ad oggi sono cresciuti del 70%, “questo ha determinato una monocoltura turistica e commerciale basata sul drink and food”.

La polarizzazione dei problemi

“Quindi non solo il problema dell’abitare non si può guardare solo attraverso la lente del centro storico ma gli air bnb, le case vuote, quelle fatiscenti e sfitte , quelli che definiamo vuoti urbani, producono una polarizzazione dei problemi e della vivibilità molto forti”.

Una proposta per la Tari

“Un esempio? Abbiamo la Tari più cara d’Italia a genova se parte della tassa di soggiorno andasse a sgravare la tari dei cittadini genovesi questo sarebbe un primo passo una politica che restituisce risorse a chi la città la vive”.

Le nuove regole per gli air bnb

Mancano tre giorni all’obbligo”, che entra in vigore dal primo dell’anno, “di esporre accanto al campanello il codice identificativo nazionale“, il cosiddetto Cin che identifica le locazioni turistiche. Ad oggi “non ci sono nel 95% dei casi. Ed oltre al Cin” i proprietari “devono essere in regola con i requisiti di sicurezza”, come estintori, rilevatori di gas e monossido, “e con le norme edilizie rispetto ad abusi fatti”.
Dal 2025, proseguono gli attivisti, “scattano le sanzioni se i controlli verranno fatti”. Ecco, chiede la Rete, “verranno fatti? Questa azione e le altre che continueremo nel 2025 sono finalizzate a sgonfiare l’enorme bolla immobiliare che sta travolgendo le città. Perché ci sono migliaia di appartamenti sui portali di affitto turistico. Perché i nuovi interventi residenziali sono solo e soltanto per il mercato internazionale del superlusso”, mentre “ogni giorno scompare un’attività economica e apre un pezzo del ‘mangificio’”.