"È una notizia shock": così Massimo Giacchetta, presidente di Cna Liguria, commenta l'aumento dell'1,8 per cento dei pedaggi autostradali nelle tratte gestite da Autostrade per l'Italia. E in Liguria Aspi gestisce gran parte delle arterie: la A7 fino a Serravalle, la A26, la A10 tra Genova e Savona e la A12 da Genova a Sestri Levante. Anche Cna interviene nel dibattito che è stato riaperto da Primocanale dopo la decisione di Autostrade per l'Italia di accrescere i costi anche in Liguria.
Aspi, governata dallo Stato, unica ad aumentare i pedaggi
"L'aumento dell'1,8% delle tariffe autostradali è fatto in base ad una legge approvata dal Parlamento, quindi dal Senato e dalla Camera dei Deputati, il 16 dicembre del 2024, cioè dall'anno da poco trascorso, della legge numero 193", spiega Giacchetta a Primocanale. "E questo incremento avviene a vantaggio soltanto della società Autostrade per l'Italia. Perché avviene soltanto a suo vantaggio? Perché è l'unica società concessionaria di reti autostradali che ha presentato l'aggiornamento del piano economico finanziario. Guarda caso, la società Autostrade per l'Italia è governata da una società nella quale la Cassa Depositi e Prestiti del Ministero del Tesoro rappresenta la maggioranza, cioè ad oggi la società Autostrade per l'Italia è una società governata dallo Stato italiano, e guarda caso è l'unica società che ha avuto diritto al nuovo aumento delle tariffe dell'1,8%".
Agli aumenti non corrisponde maggior sicurezza
"I politici, sia chi governa che chi ha l'opposizione, sapevano benissimo che ci sarebbe stato questo aumento, perché avviene in base ad una legge dello Stato approvata dai due rami del Parlamento", continua il presidente di Cna Liguria. Che punta poi il dito sulla mancanza di sicurezza nonostante i rincari: "La cosa che io contesto su questi aumenti è che il criterio con il quale avvengono non ha degli elementi che riguardano per esempio la sicurezza, i flussi di traffico, cioè la gestione delle autostrade, ma avvengono meramente in base ad un criterio che è quello economico finanziario, cioè dell'aggiornamento del piano economico finanziario che tutti i concessionari autostradali dovrebbero fare ogni anno. Difatti quello che noi chiediamo da anni è che la gestione dei rami delle reti autostradali debba essere valutata in base ad altri elementi".
Chiediamo che gli aumenti vengano sospesi
E allora, cosa è necessario fare nell'immediato per risolvere la situazione? "Sappiamo benissimo che la situazione del traffico è una situazione caotica e a volte anche pericolosa. Ed è per questo che noi chiediamo fermamente non soltanto che questi aumenti vengano sospesi, ma che vengano valutati gli aumenti tariffari per i concessionari autostradali con degli altri criteri. I passaggi più urgenti intanto sono quelli di verificare come vengono gestiti i cantieri lungo la rete autostradale ligure, quindi anche per gli altri concessionari. Sappiamo che sono avvenuti degli incidenti anche gravi, sappiamo che ci sono dei livelli di sicurezza che non sono corrispondenti agli standard europei e mondiali. Uno per tutti, il cambio di carreggiata su dei cantieri a lungo periodo, come avviene sulla rete autostradale ligure, non può essere gestito soltanto con la messa dei conetti di plastica".
Necessario limitare il flusso veicolare
Non solo, spiega ancora Giacchetta: "Chiediamo che ci sia una verifica da parte degli organi di controllo e di vigilanza su quelle che sono le condizioni di sicurezza dei cantieri. Non soltanto per chi lavora nei cantieri, ma anche per chi tutti i giorni per lavoro deve percorrere i rami autostradali. Il secondo elemento è quello che riguarda la governabilità del flusso veicolare. Noi l'abbiamo già detto diverse volte, in altri Paesi quando ci sono delle situazioni che prevedono un aumento del flusso veicolare perché ci sono dei restringimenti di carreggiata, perché ci sono delle chiusure di tratti autostradali o stradali, si arriva anche alla limitazione del traffico veicolare. Nel nostro caso, invece, tutto questo non avviene ed è per questo che noi nei prossimi giorni ci attiveremo per fare in modo che queste cose vengano prese in considerazione da chi governa sia a livello centrale e soprattutto a livello regionale, perché ci sia un cambiamento di tendenza che noi non possiamo che auspicare. Se andiamo avanti così la situazione sarà non soltanto caotica e pericolosa, ma determinerà, come diciamo ormai da tanto tempo, anche degli aggravi dal punto di vista economico per le aziende".
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IL COMMENTO
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