SAVONA-La Liguria si stringe in solidarietà al popolo ucraino in questo periodo di guerra e crisi. Anche la diocesi di Savona-Noli si attiva: Caritas e Fondazione Comunità-Servizi stanno organizzando un coordinamento delle realtà del territorio per gestire la possibile accoglienza dei profughi.
La Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, in corso Cristoforo Colombo, a Savona ha predisposto una raccolta solidale di generi di prima necessità, abiti per adulti e bambini e medicinali.
Nell'arco della settimana sono previsti alcuni momenti di preghiera per la pace: martedì 1 marzo alle ore 20:30 nella Chiesa Sant’Andrea Apostolo, in piazza dei Consoli, a Savona. Mercoledì 2 marzo alle ore 17:30 nella Chiesa San Lorenzo, in via san Carlo 1, a Feglino, con il rosario e la Messa delle Ceneri; giovedì 3 marzo alle ore 20:30 nella Basilica San Giovanni Battista, in via Gian Lorenzo Bernini 2, a Finalmarina.
In concomitanza delle Ceneri, ricorrenza religiosa che dà inizio alla Quaresima, il 2 marzo sarà una giornata di digiuno per la pace nella nazione dell'est Europa, come voluto da papa Francesco, e si pregherà per ciò anche durante la celebrazione liturgica delle ore 18 nella Cattedrale Nostra Signora Assunta a Savona, presieduta dal vescovo Calogero Marino.
Infine sabato 5 marzo alle ore 20:45 ancora nella Chiesa Sant’Andrea Apostolo, nel centro storico di Savona, la locale parrocchia invita al concerto "Musica e parole per la pace: i volti della misericordia" del Coro del Pontificio Collegio Ucraino di Roma.
"In questi giorni così difficili Vi chiedo di pregare per la pace, accogliendo la parola di Gesù: 'Questa specie di demoni non si può scacciare in alcun modo se non con la preghiera’ (Mc 9,29) - scrive monsignor Marino in una lettera alla diocesi - Preghiera e digiuno sono le uniche armi che i credenti possono utilizzare per combattere il demone della guerra! Alla preghiera vogliamo aggiungere la nostra vicinanza operosa alla comunità ucraina, presente e ben inserita nel tessuto savonese. Ciascuno di noi può far qualcosa: un sorriso, uno sguardo, un abbraccio alle donne e agli uomini dell’Ucraina, che magari vivono nel caseggiato o nel quartiere'.
IL COMMENTO
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