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La storia di Francesco, insegnante di 37 anni fermato con un tasso alcolemico superiore a quello legale a bordo della sua bici: la sua storia sta facendo il giro d'Italia
2 minuti e 33 secondi di lettura
di Aurora Bottino

Non avrebbe mai pensato che la scelta di lasciare a casa l'auto e partire in sella alla sua bicicletta per l'aperitivo con i colleghi gli sarebbe costato più di mille euro di multa e, soprattutto, la libertà. È la storia di un insegnante genovese di 37 anni raccontata da Repubblica. A settembre, quando il sole calava tardi e la temperatura era perfetta per stare all'aria aperta, Francesco ha deciso di prendere la bici per andare dalla sua casa nel levante genovese al centro città dove lo aspettavano amici e colleghi per l'aperitivo organizzato proprio per festeggiare una promozione a lavoro. 

Di ritorno a casa i controlli dei vigili urbani: documento, patente e alcol test

Virtuoso, si potrebbe dire: la bici è infatti uno dei metodi più ecologici per spostarsi da una parte all'altra. La serata va bene, si festeggia, ma prende velocemente una piega molto diversa quando, di ritorno a casa, Francesco viene fermato dalla polizia locale: documento, patente e alcol test che risulta sopra ai limiti di legge. Mille e cento euro di multa e 60 giorni di reclusione convertiti in 130 ore di lavori socialmente utili. Una condanna pesante, comminata probabilmente perché non è possibile sequestrare il velocipede. 

L'avvocato ha dovuto fare i salti mortali per trovare una struttura dove scontare la pena

"Scampato" il carcere, l'avvocato si è subito messo al lavoro per trovare la struttura dove Francesco avrebbe scontato la pena alternativa. E mentre da fuori potrebbe sembrare la parte più semplice di tutta questa vicenda, è stato proprio l'individuare un luogo dove poter fare le 130 ore di lavori socialmente utili uno dei problemi più grandi. Non se ne trovava una libera nemmeno a pagarla, tutte piene. L'avvocato di Francesco Alessandro Costa ha fatto i salti mortali e infine ha trovato la struttura che ha accolto il suo cliente: una delle più grandi bocciofile di Genova dove ci sono già altre 14 persone che stanno scontando le loro pene tra raccolta differenziata dei pochi cestini dei rifiuti, spazzare il giardino, facendo piccoli lavori di bricolage come ritoccare il bianco alle pareti, aggiustare sedie e tavolini.

Le conseguenze per chi beve (anche in bicicletta) con il nuovo Codice della strada

Da sempre, anche prima del nuovo Codice della strada, è vietato guidare sotto l'effetto di alcol la bicicletta. E infatti sia con quello vecchio che con quello nuovo, in questi casi, si applicano le sanzioni amministrative o penali previste, escluso il ritiro e la conseguente sospensione della patente di guida, essendo il documento non necessario per circolare con tale veicolo. Quindi, fatta salva la sospensione della patente, che non si applica per i velocipedi, ecco le conseguenze per chi beve alla guida da dicembre 2024:

se il tasso alcolemico è tra 0,5 g/l e 0,8, la multa prevista oscilla tra 543 a 2.170 euro
se il tasso supera 0,8 g/l ma sta sotto 1,5, si va nel penale e l’ammenda oscilla tra 800 a 3.200 euro
se il tasso supera 1,5 g/l, l’ammenda oscilla tra 1.500 a 6mila euro.

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