Attualità

Uno studio-pilota messo in campo da CNA e Rotary
1 minuto e 26 secondi di lettura
di Dario Vassallo

L’obiettivo della ricerca era comprendere il fenomeno dei giovani inattivi e dei NEET (Not in Education, Employment, or Training) nella città metropolitana di Genova, raccogliendo dati e testimonianze dirette per supportare lo sviluppo di politiche mirate all’inserimento lavorativo. Uno studio-pilota messo in campo da CNA e Rotary che ha utilizzato un campione composto da 100 intervistati, 52 maschi, 47 femmine e 1 non dichiarato, con un'età media di 24,3 anni. In base a questa indagine i NEET tra i 18 e i 34 anni sono risultati 40.000.

La maggior parte dei giovani ritiene il lavoro una priorità

Tra gli elementi significativi emersi dall'indagine, è da segnalare come la richiesta di una retribuzione adeguata sia emersa come condizione lavorativa primaria. Tuttavia, il 70% degli intervistati si è dichiarato disposto ad accettare uno stipendio di 1.250€ mensili per un impiego di 40 ore settimanali, segno di aspettative non irrealistiche. Tra i 49 intervistati che hanno lasciato un lavoro in passato, la motivazione più comune è stata la sensazione di “non sentirsi di proseguire”. Guardando al futuro, la maggior parte dei giovani ritiene il lavoro una priorità, ma molti non hanno un’idea chiara della professione desiderata.

Significative le differenze di genere

Un dato allarmante, invece, è che oltre un quarto del campione non sia riuscito a immaginare un’emozione che potesse descrivere la propria situazione tra cinque anni. Significative anche le differenze di genere: cinque donne hanno segnalato difficoltà nel conciliare lavoro e cura dei figli, mentre nessun uomo ha riportato questo problema. Inoltre, tra le donne non occupate, più di una su tre convive con un partner, a fronte di solo uno su otto tra gli uomini.

 

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