Attualità

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di Aurora Bottino

Giornata di agitazione nel porto di Genova dopo che non c'è stato un rinnovo, nemmeno temporaneo, del servizio di gestione dei rifiuti, fino a ieri affidato a Geam. La frizione tra lavoratori e Autorità Portuale sarebbe nata dopo l'ultima gara per il rinnovo del servizio, a cui ha partecipato anche una azienda privata del Sud Italia e di cui, nonostante le buste siano state aperte, non sarebbe ancora stato decretato il vincitore.

Da questa mattina i lavoratori stanno bloccando l'ingresso della sede di AsDP, palazzo San Giorgio, per avere risposte sul futuro. Con loro Amiu, di cui GeAm è una partecipata e il Comune di Genova.

Il clima in porto è teso da tempo 

"Ci uniamo al sostegno nei confronti di tutti i colleghi che quotidianamente contribuiscono con impegno e dedizione alle attività della società" scrive l'Azienda Multiservizi e di Igiene Urbana in una nota stampa. "Siamo altresì profondamente dispiaciuti per la condotta osservata da AsDP, pur riconoscendo il diritto e il dovere della stessa di bandire una gara per l'affidamento del servizio di igiene delle aree portuali fino al 31 dicembre 2025. È altresì evidente che una procedura di gara possa comportare esiti non sempre favorevoli. Tuttavia, non possiamo trascurare il fatto che GeAm è partecipata da AMIU e, per il 49%, da AsDP, attraverso la sua controllata Finporto".

Il clima sarebbe teso da tempo, soprattutto perché - come spiegano i sindacati - a rischio ci sarebbe il futuro occupazionale di 54 persone che rischiano di perdere il lavoro con il nuovo appalto che prevederebbe una  riduzione del personale impiegato, da 54 a 24 addettiDurante le riunioni degli scorsi mesi con Autorità Portuale non sarebbe stato possibile trovare una quadra rispetto alle possibili soluzioni alternative per la società qualora la gara non avesse avuto esito positivo. "Più grave ancora - scrive Amiu -, AsDP, pur avendo una partecipazione indiretta in GeAm, non ha dato adeguato peso al rischio derivante dalla possibile perdita di un impianto fondamentale per il servizio di igiene urbana della città di Genova. La mancata attenzione a tale problematica potrebbe comportare danni rilevanti per la collettività".

Il ruolo del Comune e l'ecocompattatore all'interno del porto nella titolarità di GeAm

Appresa la notizia di assegnazione da parte di Autorità di sistema portuale della gara per la gestione del ciclo dei rifiuti in porto, che apre scenari di rilevante incertezza per la comune società Geam, il vice sindaco facente funzioni Pietro Piciocchi aveva scritto al commissario straordinario ammiraglio Seno per chiedere che fossero valutate due possibili opzioni: la revoca immediata dell’affidamento per motivi di interesse pubblico - già chiesta, peraltro, lo scorso mese di dicembre - o, in alternativa, la proroga di almeno tre mesi dell’affidamento a Geam.

"La prima ipotesi è motivata dal fatto che l’ecocompattatore all'interno del porto è nella titolarità di Geam e che per l’effetto del nuovo affidamento potrebbero derivare dei disservizi nella gestione del ciclo dei rifiuti per l'intera città - spiega Piciocchi -. In alternativa, abbiamo manifestato disponibilità ad Adsp di procedere all’affidamento, da parte del Comune di Genova, del servizio per conto di Autorità di Sistema Portuale tramite un accordo tra amministrazioni, fermo restando che, tenuto conto dell’imminente scioglimento del Consiglio comunale, occorre attendere un periodo di almeno tre mesi per il relativo perfezionamento. Qualora non si dovesse procedere a revoca dell’affidamento, né al disporre una proroga di almeno tre mesi, nostro malgrado ci vedremo costretti ad impugnare il provvedimento di assegnazione presso l’Autorità giurisdizionale competente".

"A decisione assunta dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale di procedere in autonomia all’affidamento del servizio, senza alcun confronto con il Comune, ci lascia profondamente perplessi – ha dichiarato il consigliere delegato ai Nuovi insediamenti produttivi Davide Falteri che in questi mesi ha seguito il percorso legato a Geam -. È una scelta unilaterale che rischia di compromettere l’equilibrio di un sistema urbano integrato, efficiente e sostenibile, costruito nel tempo anche grazie alla professionalità dei lavoratori di Geam. La stabilità occupazionale e il valore dell’esperienza maturata da questa realtà non possono essere messi in discussione senza un’adeguata visione d’insieme. Per questo motivo, da oltre due mesi, stiamo lavorando attivamente per individuare soluzioni che possano valorizzare Geam, rafforzarne il ruolo e accompagnarla in una prospettiva di crescita, affinché possa diventare un vero fiore all’occhiello nel panorama dei servizi ambientali e portuali. Il Comune di Genova farà tutto il possibile, in tutte le sedi opportune, per tutelare l’interesse pubblico e garantire che ogni scelta sia frutto di dialogo, condivisione e rispetto tra istituzioni".

Al lavoro anche il consigliere regionale (Lista Orlando) e rappresentante di Linea Condivisa Gianni Pastorino: "Le organizzazioni sindacali hanno giustamente chiesto garanzie occupazionali: ora serve una presa di posizione chiara e immediata da parte delle istituzioni. Mi attiverò in consiglio regionale affinché questa vertenza venga affrontata anche in Regione, in quanto l’ente è parte integrante di Autorità portuale, perché riguarda il futuro del lavoro, dell’ambiente e della dignità dei servizi pubblici nella nostra città".

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