GENOVA - Si sapeva che Marco Bucci è un supertifoso della bandiera e ama quella di san Giorgio, che è il vessillo di Genova e sventola da secoli e gli inglesi ce lo hanno chiesto in prestito nel 1247 e non lo mollano più.
Ma nessuno poteva immaginare che il sindaco preparasse per la prossima festa della bandiera, da lui inventata e fissata ogni 23 di aprile, una vera super esposizione in tutta la città, per la precisione in 40 punti, della bandiera di san Giorgio, issata a quasi 10 metri di altezza su aste speciali che il Comune sta installando.
Non si tratta di allestimenti provvisori, ma di un’operazione stabile. Le bandiere saranno piazzate per sempre in luoghi chiave di tutta la città, con un lavoro che ha impegnato a lungo gli uffici comunali, non solo, ma anche la Sopraintendenza ai Monumenti, le autorità paesaggistiche per i relativi permessi.
È un’operazione a tappeto che Bucci conferma: “Non era giusto che ci fosse solo una bandiera di san Giorgio a sventolare in tutta la città” - L’allusione è al vessillo sulla Torre Grimaldina e, forse, anche a quello in cima al Matitone.
Già un anno fa il 23 di aprile fu celebrato con uno sbandieramento colossale da Tursi e a De Ferrari in una festa dell’”orgoglio genovese”, che Bucci lanciò con molta enfasi.
Ma oggi l’installazione ha tutta un’altra impostazione. Sono stati scelti in tutta la città punti chiave, dove già sono stati piazzate le aste, altre 9 metri, in “materiale nautico” in vetro resina, con una cerniera particolare per ridurre la forza degli strappi del vento.
I luoghi non sono ancora definitivi per le discussioni con la Sovraintendenza e le autorità paesaggistiche. Ma si può già fare un elenco significativo.
San Giorgio sventolerà a Quinto nella zona dei Giardini, in corso Italia almeno tre volte, nella zona davanti al Baretto, all’altezza dei Giardini Govi e in via Piave, vicino all’ Esselunga e in piazza Rossetti. Ci saranno aste con bandiera, prevista di tre metri quadrati, nel porticciolo di Nervi, all’entrata di Fincantieri, in via Soliman, in via Pionieri d’Italia, nei pressi dell’aeroporto, sulla spiaggia di Vesima, vicino alla sede della Fondazione di Renzo Piano, in piazzale Carristi d’Italia, davanti al Museo del Mare nella Darsena, in piazza Cavour, vicino alla rampa della Sopraelevata.
C’è ancora discussione sulla posizione di san Giorgio in Piazza De Ferrari. E poi ci sono tutte le collocazioni in Valpolcevera e in val Bisagno, certamente non dimenticate dal piano, che organizza uno sventolio ben distribuito, in modo che tutta la città si senta sotto la protezione di san Giorgio, come vuole questo sindaco, affezionato al rito della bandiera probabilmente per i suoi trascorsi americani e per il retaggio di san Giorgio, nome con il quale ha battezzato il Ponte ex Morandi. Dove ovviamente sventolerà una delle 40 bandiere.
Tutta l’operazione sta ancora impegnando gli uffici comunali e le autorità competenti, ma deve essere pronta per il 23 di aprile.
Ci sono state discussioni sia sull’intera operazione, che è a carico del Comune, sia sulle singole collocazioni. Per esempio l’idea di piazzare un’asta sul Poggio della Giovane Italia in Carignano è stata respinta.
Le perplessità riguardano ovviamente anche il periodo della super installazione, che coincide con la campagna elettorale comunale. Ma Bucci è stato irremovibile. Il 23 aprile va festeggiato adeguatamente.
L’importanza della Croce di san Giorgio è nota. Tutto parte dalle Crociate, quando la croce rossa in campo bianco, inalberata dalla flotta della Repubblica genovese, divenne un segnale fortissimo sui campi di battaglia.
I musulmani giravano alla larga dalle navi che inalberavano quella bandiera, al punto che la flotta inglese lo chiese, dietro il pagamento di un tributo.
Da lì la battuta, spesso usata da Bucci, che vorrebbe chiedere alla Regina “gli arretrati”.
Intanto Genova sta per imbandierarsi e in questi tempi duri anche questo è un segnale.
IL COMMENTO
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