Sono arrivati nel pomeriggio di sabato 16 aprile, dopo quattro lunghi giorni di viaggio, i profughi dall'Ucraina, portati a Genova a bordo di un bus Amt che faceva parte della spedizione organizzata dal Comune di Genova con moltissime associazioni del territorio. La spedizione era organizzata in due tranche: il bus, con tre autisti ad alternarsi alla guida, era arrivato a Odessa carico di medicine e beni per poi riportare a casa donne e bambini.
Il convoglio umanitario, che ancora deve far ritorno in Italia e al momento si trova in viaggio, che portava oltre a beni di prima necessità anche due ambulanze.
I diciotto arrivati direttamente alla GAU di Genova Struppa sono donne e bambini: nonne, mamme, ragazze e bimbe e bimbi di ogni età. Stremati dal viaggio ma felici, accompagnati e supportati da Igor Mendelevich (nella foto a destra), ambasciatore di Odessa a Genova, e dai volontari che si sono occupati tra mille difficoltà di ogni questione pratica per far sì che potessero passare il confine.
"Una corsa ad accaparrarsi i profughi" l'aveva definita lo stesso Mendelevich a Primocanale venerdì mattina (QUI L'INTERVISTA), intervistato nel corso del viaggio di ritorno. Molti infatti non riescono a passare il confine, bloccati da documenti incompleti, mentre molti convogli umanitari giunti agli accampamenti di confine temono di tornare "vuoti" e di non poter salvare persone in fuga dalla guerra.
IL COMMENTO
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