La ripresa delle attività di ristorazione dopo l'abolizione del green pass dal primo maggio fa ben sperare. Si attende una estate di gran lavoro per risollevare le sorti di tanti locali che hanno sofferto chiusure a fisarmonica e lockdown.
"C'è una gran voglia di uscire e di vivere, si respira un'aria di maggiore stabilità dal punti di vista sanitario. Siamo contenti che i nostri avventori possano venire nei locali senza mascherine e venire senza green pass", dichiara a Primocanale Alessandro Cavo, Presidente FIPE Confcommercio Liguria.
Anche se le mascherine non sono più obbligatorie al chiuso, per gli esercenti resta sempre indossata: "Prudenzialmente manteniamo le mascherine ai nostri lavoratori e ai titolari dei locali in attesa di nuovi protocolli che dovrebbero arrivare a giorni", spiega Cavo.
Questa riapertura mette addosso speranza ai pubblici esercenti che ricordano come un incubo sia il periodo di chiusura totale del lockdown, sia le chiusure a fisarmonica e spesso improvvise: "Io ricordo la sera prima di san Valentino quando chiusero i locali improvvisamente da un'ora all'altra che erano completamente prenotati. Le chiusure a fisarmonica furono peggio del lockdown", ricorda Cavo.
Tante le imprese che hanno dovuto chiudere, ma anche per chi ha resistito le cose non vanno ancora bene e questa estate è ricolma di speranza: "Sono state chiuse migliaia di imprese negli ultimi anni. Ora ci aspettiamo una stagione primaverile ed estiva in Liguria all'altezza delle ultime due. Pensiamo e speriamo di avere valori molto alti di visitatori per poterci riprendere. Anche le aziende ancora aperte sono colpite dall'indebitamento che è aumentato, da difficoltà nel reperimento de personale, insomma abbiamo bisogno di lavorare", conclude Cavo.
IL COMMENTO
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