ODESSA - L'esercito russo prosegue la sua offensiva in Ucraina: gli attacchi negli ultimi giorni si sono concentrati sulla città di Nikolaev, snodo fondamentale per comunicazioni e rifornimenti: "Abbiamo ricevuto allarmi durante la notte, quando ci sono questi bombardamenti si teme che possano esserci conseguenze anche nelle zone limitrofe - racconta Ugo Poletti, direttore dell'Odessa Journal -. Ad Odessa non ci sono stati bombardamenti ma Nikolaev è stata martoriata e molta gente l'ha abbandonata. La città non è più attaccata direttamente dai russi ma sono vicini, è fondamentale per arrivare a Odessa, quindi è stata messa sotto pressione per inibire le comunicazioni col fronte e per infliggere sempre più perdite infrastrutturali. Ci sono soprattutto attacchi aerei".
"I russi stanno facendo il massimo sforzo nella zona perché è la loro ultima possibilità di chiudere alcune unità molto importanti per l'esercito ucraino - spiega Poletti -, quelle più preparate dell'esercito ucraino. Gli ucraini però lo sanno e se dovessero rischiare si ritirerebbero da quel lembo di terra. Questo è il massimo che stanno facendo i russi in questo momento, l'offensiva al suo pieno si svolgerà nelle prossime settimane ma poi l'esercito sarà stanco".
Il popolo ucraino però cerca di non abbandonare la propria quotidianità: "La vita ha ripreso la sua apparenza di normalità. Le persone escono in strada, chi ha un ufficio ci va a lavorare, negozi e ristoranti riaprono. Vogliamo dimostrare ai russi che il morale è alto, la città vuole vivere. Il Governo ha chiesto alle aziende, dando incentivi per continuare a lavorare e pagare gli stipendi. La guerra ci è vicina con allarmi aerei e missili. I cittadini ucraini si sentono in dovere di aiutare questo sforzo bellico con opere di volontariato".
IL COMMENTO
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