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Bisogna aiutare queste imprese, c'è una situazione internazionale molto difficile: dalla difficoltà dell'approvvigionamento delle materie prime a quello che sono il rincaro dei prezzi delle stesse e dell'energia" spiega Luca Costi
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di T.O.

GENOVA-Numeri positivi per il mondo dell'artigianato che dopo due anni di pandemia riprende a vivere segnando nei primi mesi del 2022 un saldo positivo. "Sono dati che lasciano ben sperare, guardiamo al bicchiere mezzo pieno. È un aumento molto lieve ma è un segnale positivo anche per le azioni messe in campo insieme a Regione Liguria come cassa artigiana". A fotografare la situazione a Primocanale il segretario di Confartigianato Liguria Luca Costi.

"Se parliamo per provincia chiudono in positivo le province di Savona, Imperia e con un aumento davvero lieve anche Genova - spiega Costi -, l'unica che è rimasta indietro è La Spezia. Il settore che cresce è principalmente quello edile che però ha bisogno di aiuto. Bisogna aiutare queste imprese, c'è una situazione internazionale molto difficile: dalla difficoltà dell'approvvigionamento delle materie prime a quello che sono il rincaro dei prezzi delle stesse e dell'energia. Non possiamo pensare che il sistema imprenditoriale regga con questi problemi".

La Liguria intanto è in testa finendo tra le cinque regioni che chiudono il primo trimestre del 2022 con un saldo positivo, mentre la media nazionale peggiora: nel trimestre gennaio-marzo 2022 l'artigianato italiano ha infatti perso 931 microimprese (29.198 aperture e 30.129 chiusure d'attività). Il calo è dello 0,07%, su un totale di circa 1 milione e 284 mila microimprese. Risulta comunque in miglioramento rispetto al -0,23% registrato nello stesso periodo del 2021.

"Il settore dell'artigianato che soffre di più è il manifatturiero - conclude -. Purtroppo non potrà ripartire al 100% finchè non ci sarà un quadro completo della situazione".

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