BAD HARING - Il match amichevole con la Lazio ha detto che il Genoa va, “Va bene” come dice Blessin quando parla italiano. Con il poker alla Lazio e il boom di Coda il bilancio del ritiro a Bad Haring e’ col bicchiere mezzo pieno. Ma se non bisognava deprimersi prima, non ci si deve esaltare ora. Ma Blessin incassa una fiducia che può essere determinante.
Insomma la strada è quella giusta. In Tirolo in dieci giorni non sono mancate le sorprese, i sorrisi e qualche nervosismo. Il voto è un 7 per questa parte di stagione. Ma si può migliorare. Il tempo non manca. Blessin è sergente di ferro, due e tre urli a seduta lì ha tirati a chi magari era distratto. Il tecnico sempre disponibile coi tifosi ha dato l’idea di non essere troppo contento dopo il ko col Maiorca. Comprensibile. Poi è tornato il solito, quello del cappellino rossoblu che tanti ragazzini volevano farsi regalare, quello delle battute alla gente o ai cronisti parcheggiati li.
Tatticamente sta cercando ancora il centro di gravità, ma Blessin le prova quasi tutte compreso Gudmundsson a centrocampo a ispirare le punte. È il frutto è stato raccolto con la Lazio, proprio nell’appuntamento più rischioso. Ma il Genoa ha Coda che già prima dello show con la squadra di Sarri era il più applaudito dai tifosi. Segna gol a grappoli in allenamento, sempre sorridente e fa capolino anche sua mamma che lo segue da vicino con tanto di unghie smaltate di rossoblu. C’è stata anche la zia di Lipani, uno dei grifoncini portati al seguito (il ragazzo ha stoffa) insieme a Besaggio (ha numeri) Fini (fisico) e il portiere Agostino apparso esplosivo. A proposito? Chi sarà il numero 1? Per ora si va di ballottaggio tra Semper e lo spagnolo Martinez con Vodisek riserva. Andando in attacco Favilli s’impegna e fin qui nessun maledetto problemino lo ha fermato.
Lì davanti anche Yeboah ed Ekuban non si risparmiano per farsi notare. Idem per Charpentier frenato da un piccolo fastidio ma ora in gruppo con reti da attaccante vero. E lo stesso fa Kallon. Batteria offensiva nutrita, eppure può cambiare volto. Ma è chiaro che li sono in tanti e sul mercato potrebbe arrivare qualche novità. È ciò che chiede la piazza: investimenti per non rischiare rimpianti. In parecchi però si giocano il posto anche in mezzo al campo. Suda, corre e lotta Galdames con il suo inseparabile mate, la bevanda sudamericana che ha mille proprietà, mentre Badelj è catalizzatore. Purtroppo Insanker non si è visto per un affaticamente che si sta trascinando dal primo giorno di ritiro austriaco. Peccato perché dicono qui che è un leader. Otto giorni persi. Il capitano Sturaro invece, si sa, segue il suo iter e avrà bisogno di qualche settimana, ma è meglio così, senza rischiare. Jagiello intanto è uno che conosce la categoria, mentre Melegoni si fa notare anche se a volte è intermittente.
In difesa il taciturno Dragusin fa i fatti e Vogliacco convince e non solo perché ha la faccia buona. Da seguire Candela, mentre Bani è una certezza, quanto Hefti o Pajac e Frendrup che pare uscito da una puntata di Pippi Calzelunghe e invece non tira mai indietro la gamba, sto danesino. Eppoi Cassata e Sabelli che sono a disposizione e attendono quali saranno le scelte. Infine Yalcin: il turco deve trovare ancora il peso forma, evidenti progressi in poco tempo, ma in campo si è fatto notare. Incombe comunque il mercato. Non a caso c’è tutto il management del Grifo da Blazquez a Ottolini, da Spors a Scala senza dimenticare gli altri dirigenti. Il gruppo è numeroso ma Blessin con il suo staff con Murgita, Pilati, Scarpi, Raggio Garibaldi e altri hanno tenuto alta la tensione per tutti in una gestione non semplice visti i numeri dei presenti. Dopo la Lazio il rientro a Genova.
Li si tireranno le prime somme, poi la stagione partira’ col Benevento in Coppa Italia. I tifosi arrivati a Bad Harin intanto sono tornati un po’ delusi dalla freddezza del luogo, quasi deserto. Neustift era un’altra cosa sebbene i campi fossero perfetti, ma è mancato il calore (temperature elevate sia chiaro) del contorno malgrado una presenza costante del pubblico sebbene a centinaia di chilometri di distanza. I giocatori hanno apprezzato, soprattutto i nuovi che hanno capito che l’ambiente che li attende non è anonimo.
IL COMMENTO
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