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di Mario Paternostro

Le Politiche del mare e del Sud. Come dire che il mare viene associato al Sud? E il mare del Nord? A chi va? A un ligure, promettevano in campagna elettorale le Destre. A Rixi, parbleu! Ennnnò! A Paolo Zangrillo che non sarà un genovese stanziale, ma almeno è nato a Castelletto? Macché. E allora? Non avrebbe dovuto andare davvero a un ligure, come si sbandierava nei comizi?

Mare, insieme ai porti? Mare uguale Banchine? Boh? Salvini che è l’unico “ligure da weekend” vero del governo, con le Infrastrutture si tiene i porti o questi vanno al Sud, seguendo le correnti del Tirreno? Dico che Salvini è “ligure” solo perché ci viene spesso, cala a Recco e Mulinetti. E poi è istruito proprio dal suo fedelissimo Rixi che invece, sorprendentemente, resta a secco. In attesa di un incarico magari da viceministro. Nell’enfasi pre-elettorale si parlava anche di Berrino al Turismo. Avevano addirittura disturbato il professor Bassetti che ha da fare cose più serie.

Zangrillo è “ligure” in quanto nato a Genova, come lo era Palmiro Togliatti, nato in via dell’Albergo dei Poveri la domenica delle Palme, battezzato al Carmine e poi fuggito in Piemonte. Zangrillo è stato eletto in Piemonte, ma accontentiamoci della sua carta d’identità. E poi racconta Bagnasco (Forza Italia) che cala a Santa Margherita e quindi è ligure pure lui come Salvini. Una cosa è sicura: Paolo Zangrillo è genoano come il fratello presidente rossoblu!

Mi chiedo se non si occuperà di porti (del Nord? Del Sud?) di che cosa si occuperà il ministero del Mare. Forse dei balneari. O forse direttamente dei pesci, anciue, besughi, bulagi o questi apparterranno alla giurisdizione del Ministero delle Sovranità alimentari? Magari il dicastero del Mare gestirà abbronzanti, canotti, salvagenti e krapfen. O anche le Capitanerie? La Lega ha subito messo i puntini sulle I. Le deleghe del ministro Musumeci (quello del Sud e delle Onde) “non assorbiranno alcuna competenza attualmente in capo al ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili” che è nelle mani del “Capitano”. D’altronde Mare e Capitano sono una coppia naturale e andranno bene anche alla neo ministra della Famiglia Regolare-Maschio&Femmina.
Magari la notte ha portato consiglio. O meglio: chiarezza. Giorgia Prima nuoterà vittoriosa tra i marosi dei Palazzi romani alla ricerca delle giuste boe. Mare, insomma, che cosa vuol dire?

Edoardo Rixi sarà stato forse danneggiato dalla sua accesa passione per le vette valdostane. E’ un notevole scalatore. Ma il sottosegretariato alla Montagna ora non c’é. Un tempo, se non sbaglio, lo aveva istituito proprio il cavalier Berlusconi e se ne era occupato Alberto Gagliardi, forse essendo la materia alpina “abbinata” agli Affari Regionali. Eppure se c’è uno con le carte in regola per occuparsi di porti e di Infrastrutture è proprio il leghista da 4mila metri. La ricostruzione del Morandi lo ha visto super-efficiente insieme al povero Toninelli (Cinquestelle) ingiustamente sbeffeggiato dagli eredi.

Noi aspettiamo che Giorgia Prima chiarisca rapidamente la distribuzione variegata delle competenze.
Intanto proviamo a fare le parti della nostra terra con un esercizio di consolazione.
Primo. Salvini assicura che si batterà per la Gronda. E per la Diga, il Terzo Valico, la Fontanabuona? Ricordateglielo prima che se ne voglia occupare Nello Musumeci.
Secondo. Qualora in questa ansia di cose nuove anche le competenze degli assessorati locali si dovessero omologare a quelle romane, Toti nel rimpasto prossimo venturo sarà costretto a creare l’assessorato alla Sovranità Alimentare per difendere i prodotti locali a cominciare dal basilico di Prà, dall’aglio di Vessalico e dalla focaccia da caffelatte. A meno che non decida di tenere per sé anche queste competenze.
In ogni caso Giorgia Meloni è il primo presidente del Consiglio donna dalla morte di De Gasperi, sessantasette anni fa e trenta Premier in mezzo.
E così finalmente ho capito perché la Sinistra perde sempre.

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