Genova è una “città che sale” o “che scende” . Dipende dai punti di vista. Dunque salite e discese sono una sua prerogativa, così considerata da essere spesso l’oggetto di poesie bellissime, l’ultima che ricordo la “Creuza de mà” di Fabrizio: Umbre de muri, muri de mainé/Dunde ne vegnì, duve l'è ch'ané/Da 'n scitu duve a l'ûn-a se mustra nûa/E a nuette a n'à puntou u cutellu ä gua…
Tutte avevano le mattonate rosse e, proprio alcune settimane fa, una provvidenziale squadra di operai del Comune stava restaurando con precisione certosina la “creuza” delle Battistine, fiancheggiata dalla Villetta Di Negro (che proprio ieri Franco Manzitti su questo giornale ha fatto oggetto di un accorato e totalmente condivisibile appello), percorsa chissà quante volte dal signor Nietsche nel novembre del 1880, magari pensando a Zarathustra, e altrettanto più recentemente da Angelo Branduardi che lì andava a scuola alla Giano Grillo. C’è la “creuza” della Pantera dove era nato il poeta Franco Loi e quelle che salivano i condannati a morte verso i forti del Righi.
Poi c’è la “creuza” della Tosse, tra via San Vincenzo e via Carcassi. Ricorda Gian Bino Quinto che in un vecchio oratorio non più esistente si venerava una statua della Madonna alla quale si raccomandavano i bambini “co a tossa azeninn-a” e dove l’indimenticabile Tonino Conte aprì il suo rivoluzionario teatrino insieme a Lele Luzzati.
Ecco, parallela alla salita della Tosse ce ne è un’altra. Era splendida, comoda, univa via Carcassi cioè Corvetto direttamente a via San Vincenzo, costeggiando i campi dello storico Tennis Club, fondato insieme al Genoa. Dopo undici anni salita della Misericordia tornò percorribile nel marzo del 2010: lo annunciò a Primocanale l'assessore Mario Margini. La strada in pieno centro cittadino, era chiusa dal 1999 a causa delle condizioni di dissesto. Frane, smottamenti. “La riapertura riguarderà il primo tratto – scrivevamo - quello che da via San Vincenzo conduce ai campi da tennis di via Orti Sauli, e in un secondo momento coinvolgerà anche la parte superiore. Per Salita della Misericordia e la zona circostante è previsto anche un intervento di risanamento e rilancio da attuare con la formula del project financing”.
Avete visto in che condizioni è oggi, 2023, salita della Misericordia? Un disastro. La prima parte interessata dalla realizzazione di una bella casa, è catramata. Poi una barriera di latta pericolosissima la interrompe. E’ già stata aperta e violata. Nella parte superiore, è un parcheggio abusivo. Decisamente frequentata da decine di ratti che assomigliano a quei gatti che, purtroppo, non ci sono più.
Che cosa ne sarà se ne sarà qualcosa? E’ possibile dimenticare una “creuza” così strategica e importante in pieno centro della città? Evidentemente ci sono dei problemi che noi non conosciamo. Ma chi prova a percorrerla e non ci riesce o lo fa a suo rischio attraversando la lamiera tagliata, si pone più di una domanda. Che forse dopo ventiquattro anni (dal 1999!) meriterebbe una risposta. Nulla di faraonico, ahimé, ma una piccola vena nel cuore di Genova ostruita da chissà che cosa.
Era una stradina dei Sauli, confina con quegli Orti resti di un grande parco trasformato nella seconda metà del secolo scorso dove sorge un palazzo dell’Alessi e il tennis più antico d’Italia.
Misericordia per salita della Misericordia……
IL COMMENTO
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