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di Mario Paternostro

GENOVA - Fare l'opposizione è molto difficile. Cioè: è molto difficile farla bene, con successo. Spesso mi capita di criticare il modo di fare l’opposizione nazionale e locale del Pd e del Movimento Cinquestelle. Che a volte, invece, si limitano a demolire senza offrire una prospettiva diversa e nazionalmente l’unica frase che ripetono alla noia è “Si dimetta”. Ora, che qualcuno farebbe meglio a dimettersi siamo d’accordo, ma restando a Genova, non riesco a capire chi e come fa opposizione a Palazzo Tursi.

Per esempio mi manca Luca Pirondini che guidava a Tursi i “grillini” e faceva un’opposizione il più delle volte precisa e documentata, offrendo le sue alternative.

Nel Pd a fare opposizione con alternative, non fine a sé stessa, è rimasto Alberto Pandolfo. Gli altri francamente non li vedo molto attivi. Ma forse è solo per mia disattenzione.

In ogni caso è nata su una bella terrazza cittadina, una piccola ma vivace “opposizione culturale”. Da quando uno scrittore di best seller, Carlo Martigli che da anni ha scelto di vivere a Genova, ha inventato insieme al suo amico Alberto Marubbi, fotografo e scrittore, un luogo dove parlare di cultura e fare anche un po’ di opposizione.

Direte. Vabbè non c’è nulla di nuovo. Fino a un certo punto, perché Carlo ha messo a disposizione per questa idea cominciata a giugno e che andrà avanti fino a settembre, niente di meno che la sua bella terrazza di casa a San Nicola. Azione assolutamente lontana dagli usi e costumi dei genovesi, gelosissimi dei loro segreti immobili. Qui, ciclicamente con un calendario molto variegato, passano scrittori, artisti, musicisti. Ma si parla anche di politica, all’interno di un gruppetto di intellettuali d’antan e contemporanei. Per esempio dell’ incredibile assenza di un assessore alla Cultura, spiega Martigli. L’iniziativa che raccoglie sempre un bel numero di partecipanti, (“si fatica a recuperare oltre 30, 40 sedie…”) proseguirà probabilmente in autunno nella sede di una associazione a Palazzo Ducale.

Ma l’aspetto divertente dell’idea è anche il nome che i due amici hanno dato all’iniziativa: la “Terrazza Martigli”!

“Così abbiamo pensato di fare un po’ noi gli assessori alla cultura” con buona pace del fortissimo tandem Bucci-Piciocchi. Il capitano Bucci fa anche l’assessore alla Cultura oltre a occuparsi di Waterfront, dighe, cassoni, depositi costieri, funivie….. Ma come può fare tutto, poveruomo!

Oggi parlare di cultura a Genova è strategico, insieme ai grandi progetti di trasformazioni urbanistiche. Parlare del futuro del Ducale, della scelta del nuovo direttore dopo il mancato rinnovo dell’incarico a Serena Bertolucci, certamente “lecito”, ma abbastanza inatteso. Ma anche della riapertura (quando?) del Museo di Sant’Agostino, del rilancio in grande stile del Chiossone uno dei più prestigiosi scrigni di arte orientale non solo italiani, della progettazione del sistema delle Mura e dei Forti. Ma è cultura anche dibattere sul futuro della Sopraelevata o sulla pedonalizzazione del centro-centro della città.

A proposito della direzione del Ducale, Vittorio Sgarbi sottosegretario alla Cultura ha risposto sul Decimonono che è giusto scegliere il direttore del Palazzo Ducale con un concorso, per una questione di “trasparenza” e che sarebbe felice se si presentasse la Bertolucci e lo vincesse. Ora sto sereno. Temevo che, dopo il grottesco dibattito sessista al Maxxi di Roma, il professore avesse voglia di suggerire per la direzione del nostro Ducale, il nome di Morgan….