Ora che Andrea Orlando, ex superministro, leader Psd, Ds e Pd, è chiaramente sceso il campo per le ancora molto lontane ( ma già frementi..) elezioni regionali, con l’obiettivo di conquistare il trono di presidente, un sospetto ci assale. Non è che questi spezzini, soprattutto in politica, non stanno un po’ esagerando per conquistare la Liguria?
Orlando cittadino doc, anche se molto romanizzato nel corso della sua lunga e proficua carriera politica, non è che l’ultimo di una lunga serie di spezzini di successo a Genova e, di rimbalzo, a Roma.
A parte Giovanni Toti, che dopo sette anni e mezzo di governo ligure, essendo pure nato a Ameglia, non può non
essere che considerato spezzino, quella parte di Liguria sta veramente fornendo una inarrestabile serie di personaggi che ricoprono ruoli chiave, che trovano le loro radici nel Golfo, spiccano il volo e emergono nettamente in questi tempi un po’ bui della classe dirigente.
L’amica di infanzia e di adolescenza di Orlando, poi sua ferrea compagna di partito, Raffaella Paita, e poi nemica acerrima, sta facendo una carriera con i fiocchi.
Da Spezia è partita ancora molto giovane per conquistare un seggio regionale nel Pd con tanta forza che poi ha subito ricoperto il ruolo di potente assessore, piazzandosi in pole position nella giunta Burlando numero 2, per diventare infine candidata alla presidenza nelle fatali (per il Pd) elezioni del 2015. Elezioni sanguinose, che costarono la sconfitta del centro sinistra e quindi della “Lella” e l’arrivo di Toti, appunto uno spezzino di ritorno.
Paita non si è certo scoraggiata per la débacle, che aveva molti “padri”, ed è tornata in campo, giocando una carta parlamentare che poi è diventata vincente sotto il segno di Matteo Renzi e la conseguente presidenza delle commissione Trasporti alla Camera, ruolo chiave per la Liguria. Diventata una renziana di ferro, la ex ragazza Pci di La Spezia, cresciuta in Comune quando regnava Giorgio Pagano, indimenticabile sindaco, è passata armi e bagagli in Italia Viva, eletta in parlamento prima alla Camera con il Pd poi al Senato con Italia Viva, infine promossa coordinatrice nazionale, praticamente la spalla del “capo”, Matteo Renzi, il suo mentore.
Oggi la “Lella” è probabilmente la donna politicamente più forte in Liguria.
E che dire di suo marito, Luigi Merlo, già assessore regionale ai Trasporti nella prima giunta Burlando, dopo presidente dell’Autorità portuale di Genova, infine super dirigente, con il vero “re” di Genova, Luigi Aponte e oggi presidente di Federlogistica. Anche lui spezzino vero, che incominciò la carriera da giovane giornalista nella Tv locale legata alla Curia. Anche lui uno spezzino che ha conquistato Genova e poi molto altro, diventando uno dei maggiori esperti di trasporti e appunto logistica.
E’ spezzino anche Davide Natale, cinquantenne, da poco segretario regionale del Pd, cioè del partito che maggiormente deve rimontare, dopo una serie di sconfitte regionali da paura.
Ciliegina sulla torta, ma non certo l’ultimo in questa conquista, Brando Benifei, non ancora quarantenne, eurodeputato che la Liguria manda a Bruxelles e Strasburgo, avvocato spezzino, già diventato il capo della delegazione europea Pd, uno dei più “visibili”.
Ci potremmo fermare qui e sicuramente dimentichiamo molto in tanti altri settori della vita civile e in particolare nel giornalismo, ma non possiamo non ricordare che soprattutto la tradizione spezzina forte è quella politica.
Negli anni Ottanta e Novanta due tra i parlamentari più importanti partiti da Spezia e anche passati per Genova, sono stati Luigi Grillo, ex democristiano, il leader che permise a Berlusconi di conquistare la prima maggioranza in Senato, passando tra le sue fila dopo una lunga carriera genovese e ligure nella Dc e Lorenzo Forcieri, partito dal Pci, senatore che insieme a Grillo formò una specie di dioscuri in Senato: ambedue erano questori dell’assemblea, un ruolo chiave a Palazzo Madama.
E un po’ prima di loro, ma anche in parte a loro coevo, uno degli uomini più intelligenti della politica ligure, il democristiano Luciano Faraguti, scomparso da qualche anno, delfino di Donat Cattin….
Insomma la vena spezzina non si spegne e potrebbe indurre molte riflessioni sulla effettiva distanza tra La Spezia e Genova, un tempo perfino favoleggiata, quando in mezzo c’era da “scalare” il Bracco, in guerra e nella fase posbellica una specie di trappola pericolosa per i viaggiatori che impiegavano ore a raggiungere la loro meta. Poi l’autostrada, uno dei miracoli realizzati da una generazione di politici che “facevano” e anche rapidamente in una società più facile di quella odierna, aveva appianato quella difficoltà, ma ne restavano altre che mantenevano distanze di altro tipo.
La Spezia è sempre stata più “autonoma” rispetto a Genova, memore di antiche guerre e sfide, come quella zeneise del 1604, quando la Repubblica minaccio' di interrare il porto spezzino. E quando, secoli dopo, i porti dovevano modernizzarsi nei tempi recenti, le banchine di quella città erano molto più moderne e avanzate di quelle genovesi, con imprenditori come Bruno Musso e la famiglia Messina, che si erano spostati là per lavorare meglio.
A Savona i genovesi lo fecero, di interrare il porto, e quella è una ferita mai rimarginata. Ma Genova e Savona oramai sono quasi una stessa città e non solo per il sistema portuale.
Mentre Spezia rimane diversa, ma non cessa di guardare Genova un po’ con quello spirito, se non di “conquista”, di affermazione forte della propria identità, segnata con i ruoli importanti di tanti suoi figli che arrivano qua e si distinguono, non solo per il loro inconfondibile accento.
Mi rendo conto che questo articolo è stato scritto da un genovese, che ha studiato a lungo la Liguria, ma che resta genovese nella sua ottica. Ciò non toglie che una bella discussione sul tema dei rapporti tra Genova e il suo territorio non guasterebbe, ancor più oggi che già si combatte per le elezioni regionali. Schierando…..per ora…..due spezzini…...
PS Per eleganza non ho citato nel pezzo il fatto che il direttore di questa testata è Matteo Cantile, spezzino doc.
IL COMMENTO
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