In questi giorni si festeggia il centocinquantesimo anniversario della nascita di quel genio di Guglielmo Marconi. Il 25 aprile del 1874 nasceva a Bologna un uomo che ha fatto la storia con il suo estro e la sua intelligenza. A lui si deve l'invenzione della telegrafia senza fili attraverso le onde radio, che gli valse il premio Nobel per la fisica nel 1909.
Guglielmo sin da ragazzo trascorreva intere giornate nella stanza dei Bachi, nella soffitta di Villa Griffone, alle porte di Bologna, a trafficare con fili di rame, metalli e circuiti. Fu lì che costruì i primi rudimentali apparecchi per la trasmissione e la ricezione delle onde elettromagnetiche, che posizionava a una distanza sempre maggiore all’interno della villa per inviare il segnale ogni volta un po’ più lontano.
Proprio in quella villa il famoso esperimento del “colpo di fucile”, sparato dal fratello per avvisarlo di aver ricevuto il segnale inviato dalla soffitta oltre la Collina dei Cappuccini. La trasmissione di segnali a distanza per via elettromagnetica funzionava. Così iniziò la sua missione di aumentare sempre più la distanza. Giorni e notti di esperimenti e prove molte delle quali in Liguria dove trascorse tanti anni.
Nel Porto di Genova, alle 11.03 del 26 marzo 1930. Marconi a bordo della sua nave Elettra fu protagonista di un momento storico nel progresso del mondo. Gli bastò premere un pulsante dalla sua nave ancorata a due passi dalla Lanterna per inviare impulsi nell'etere in modo che a 22.000 km di distanza, le luci di Sidney si accendessero. Hello Australia» si sentì. È Guglielmo Marconi, «speaking on board the yacht, Elettra, at Genoa, Italy».
Guglielmo Marconi soggiornò a lungo a Santa Margherita, nella cui baia venne ormeggiata tra il 1931 e il 1936 la nave Elettra. Ancora oggi nell’Hotel Miramare si trova la suite dedicata a Guglielmo Marconi: la camera 105 dove soggiornò qui nel 1933 mentre progettava la trasmissione del primo segnale radiotelegrafico e radiotelefonico della storia proprio dalla terrazza dell’albergo.
A Sestri Levante c'è Torre Marconi dove il premio Nobel condusse numerosi dei suoi esperimenti tra il 1932 e il 1934. Il 30 luglio 1934, Guglielmo Marconi alla presenza di tecnici, ufficiali della Marina Italiana e Inglese e di numerosi rappresentanti della stampa, coronò con successo i suoi esperimenti sulla navigazione cieca, proprio nel attraverso il radiofaro installato sulla torre,
Marconi passò diverso tempo anche a Montallegro, sulle alture di Rapallo dove aveva posto un ripetitore, attraverso il quale eseguiva i suoi ultimi esperimenti, 9 mesi prima di morire. L' 11 e il 12 novembre 1936 riuscì infatti una conversazione radiotelefonica a quattro fra l'Elettra ancorata a Santa Margherita Ligure, New York e due aeroplani in volo sulla città americana. Ma da Rapallo ritornò anche a collegarsi con Livorno, la città dove cominciò a dare forma alle sue idee.
Un personaggio straordinario, un genio costretto a lasciare l’Italia per andare in Inghilterra dove lo capivano di più. Ma quando tornava amava stare in Liguria e non a caso nel Museo Navale della Spezia si trova la chiglia dell’Elettra che per tanti anni è stata la sua casa.
IL COMMENTO
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