Finalmente un sabato in cui la Samp vince e il Genoa perde! Domenica mattina avrei voluto dirlo a Messa, dove di tanto in tanto qualche battuta di calcio bisogna pur farla.
Del resto qui a Nervi ci sono troppi rossoblù che devono convertirsi alla vera fede. Finalmente la Samp vince e il Genoa perde, finalmente un po’ di ritorno alla normalità. E spero di rivederla questa normalità la sera del derby, anche se le vicende ultime dei nostri colori ci dicono che ancora adesso bisogna lottare e non arrendersi mai.
Come l’anno dello scudetto, in cui perdemmo il derby ma vincemmo ben altro, così ora verrebbe da dire che abbiamo da lottare per una A che in troppi hanno paura a nominare, ma che deve essere detta A chiAre lettere. Solo a Genova sappiamo che il derby è una partita a sé, che isola la città da ogni posizione in classifica e per la quale valgono solo due parole: vincere e quindi sfottere. Ecco, questa vogliamo che sia la normalità: vincere e sfottere. Null’altro. Ritrovarsi sui social a prendersi per i fondelli, con i cugini sempre con un muro di silenzio nella sfortuna, e scatenati quando gli va bene. I veri tifosi (anzi, tolgo la parola veri), i tifosi vogliono questo e ai tifosi non interessa altro. La stracittadina ha una storia che la fa essere nel campionato nazionale una festa di famiglia.
Ultimamente rovinata da persone che non sono tifosi e che vanno isolati, esclusi dalla nostra festa di famiglie. Che il derby sia questo e soltanto questo. Tifosi che vanno allo stadio con le maglie che si mescolano, nemici ma uniti. Cugini da prendere di mira, sì, ma solo con sfottò e null’atro. Chissà che giovedì mattina sia per noi blucerchiati un altro ritorno alla normalità. Alla normalità detta all’inizio. Alla normalità di tifoserie che si urlano di tutto ma che si rispettano. Ad una festa che sia soltanto questo. Domenica a Messa spero di poterla dire una battuta su questo derby, e non vergognosamente tacere per fatti che non ci appartengono.Torniamo alla normalità, alla nostra normalità di stracittadina. Per farlo, dobbiamo volerlo tutti e, almeno su questo, essere uniti.
*Parroco San Siro Genova Nervi e tifoso sampdoriano
IL COMMENTO
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