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di Luigi Leone

Con l'annuncio dell'attacco russo all'Ucraina si ritorna a uno stato di belligeranza tra Occidente e Russia. Le conseguenze sono già visibili: le principali Borse mondiali sono subito tracollate, si annunciano sanzioni che al momento non è chiaro se toccheranno il settore energetico per noi fondamentale, con le bollette che già sono esplose. Il barile di riferimento del petrolio è già fissato a 100 dollari, quota che non raggiungeva dal 2014. Le conseguenze sono pesanti dal punto di vista economico e umano, parliamo di morti e feriti ma ancora non sappiamo quanti potranno essere.

Questo attacco è l'apoteosi dell'ipocrisia: la Russia prima ha riconosciuto il Donbass, regione dell'Ucraina, poi si è fatta chiedere aiuto dai separatisti filorussi del Donbass, annunciando infine un'operazione di peacekeeping nella regione perché l'esercito regolare ucraino continua a colpire i separatisti. Una decisione francamente inaccettabile: a questo punto ha ragione il presidente Usa Biden nel dire che si tratti di una scusa puerile e banale per avviare l'azione militare.

In questo quadro, anche l'Occidente ci ha messo del suo: è dal 2008 che l'Ucraina cerca di entrare nella Nato, pur con i suoi problemi di ordine interno, di corruzione, la necessità di riforme, che per statuto le vietano al momento di essere accolta. Lo stesso Biden ha dichiarato che non è possibile l'ingresso della Nato 'al momento'. E proprio quelle paroline, 'al momento' sono diventate la scusa per Putin per attaccare. Alcuni sostengono che Putin voglia ricostruire il blocco sovietico, ma dobbiamo ricordare che nella Nato nel frattempo sono entrati tanti Paesi, dalla Croazia alla Lettonia, proprio nazioni che facevano parte del blocco sovietico. Anche l'Occidente deve guardare dentro di sé.

Rimane comunque inaccettabile il comportamento di Putin e inqualificabile che una scusa banale come la richiesta di aiuto del Donbass possa scatenare una guerra. Ha ragione il premier italiano Mario Draghi nell'annunciare che la reazione sarà durissima e compatta. Le reazioni ci saranno, dal punto di vista militare ed economico. Se le conseguenze della guerra ci toccheranno dal punto di vista energetico, per l'Italia si presenterà un momento molto difficile.

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