Commenti

3 minuti e 48 secondi di lettura
di Mario Paternostro

Dunque dopo l’annuncio di alcuni mesi (o anni?) fa siamo di fronte a una clamorosa marcia indietro: l’accenno timido di “isoletta pedonale”(nella pratica uno ZTL) tra piazza Fontane Marose e via Roma, si è definitivamente spento all’inizio della campagna elettorale che eleggerà un nuovo sindaco e un drappello di assessori e consiglieri comunali. La protesta contro questa sperimentazione, soprattutto dei commercianti della zona che hanno lamentato un calo degli affari dovuto al blocco del traffico privato, ha convinto a fare marcia indietro.

A Genova non ci saranno più nuove isole pedonali

Possiamo dire ormai con certezza che a Genova non ci saranno più nuove isole pedonali. La giunta del reggente Piciocchi ha evidentemente deciso per il no assoluto, totale. Guai a pronunciare la parola pedonale, che se poi si associa alla parola “isola” si trasforma in una bestemmia.
Libertà di circolazione a ogni ora e in ogni giorno nell’ampio “viale Interiano” che addirittura volevasi trasformare in un doppio senso di marcia, nella vastissima piazza delle Fontane Marose, su per la infinita via XXV Aprile e non parliamo di quell’autostrada a più corsie che è via Roma.
Hanno vinto le automobili, le moto e gli scooter, le biciclette e i monopattini che sfrecciano sui maxi-marciapiedi di questa parte di Genova, infischiandone di chi ha la sfrontatezza di camminare. Sui marciapiedi of course.

Da decenni in tutte le città del mondo si cerca di liberare il centro dalle auto ma a Genova...

Auto a gogo a ingorgare questa gola del centro città, dove la sosta soprattutto in piazza e in via Roma è selvaggia. I posti quasi tutti riservati, non esistono, si contano sulle dita di una mano. Dunque oggi chi vuole posteggia dove cavolo gli pare, in doppia e tripla fila, magari, perché no?, anche nell’area di sosta del bus. Libertà ai furgoni che portano la spesa a casa, a quelli che devono logicamente rifornire i negozi. Anche se questo accenno di ZTL era poca roba, è la decisione così veloce e in questo particolare momento che mi preoccupa. Mi preoccupa perché, mentre da decenni in tutte le città del mondo si cerca di liberare il centro dalle auto, a Genova non si fa più niente in questa direzione dagli anni dell’assessore Arcangelo Merella. Parlarne è un delitto e un forte rischio politico. E’ una questione generale, una scelta di città che vorrei capire dai candidati di maggioranza e di opposizione. Soprattutto quelli che cercheranno di riprendersi Palazzo Tursi. Che idee hanno sul traffico e sulla possibilità di creare nuove isole pedonali vere? Non farlocche? A Genova il traffico è caotico e disordinato, la sosta ormai selvaggia. Condivido la frase di Alessandro Cavo capo di Confcommercio, in una recente intervista, quando spiega che sono pronti a collaborare con Tursi per individuare soluzioni sostenibili e condivise. Più che ragionevole mi pare. Ma il dietrofront pre-elettorale lo avverto come una indicazione politica futura. Pochi giorni fa ascoltavo un interessante servizio che raccontava come New York si stia preparando a una semi-pedonalizzazione (udite udite) della Quinta Strada che ricordo lievemente più vasta di Interiano Street. Pedonalizzazione con piantumazione di alberi. Alberi? Orrore? Sradichiamo pini storti e dritti, ma lasciamo fiorire, sempre sui marciapiedi, coltivazioni di erbe liguri alte come il frumento nella stagione della raccolta. Speriamo almeno che a settembre tra queste erbe libere facciano capolino galletti, porcini e anche i cardoncelli per i miei amici pugliesi in vista nella nostra città.

Ecco l'idea provocatoria per Genova

Ho una idea provocatoria che suggerisco al vincitore della sfida elettorale. Organizzerei il curioso esperimento di cancellare tutte le zone pedonali storiche di Genova, ridando strade e piazze a macchine, camion e altro. Penso per un week end di svago a un ripristino del doppio senso di marcia in via San Vincenzo, con ampia facoltà di slalom tra i dehors, e lo stesso nel Quadrilatero. E una corsa pazza in via San Lorenzo che Beppe Pericu, sindaco anche dei pedoni, svuotò di auto in quattro e quattr’otto.
Giusto e doveroso mirare a una facilità di accesso al centro, con trasporto pubblico e posteggi (ma dove ormai?). No a una liberalizzazione selvaggia a tutto e tutti, che intanto i pedoni che cosa diavolo pretendono? Vorranno per caso camminare? Osano ipotizzare di passeggiare sui marciapiedi? Ma fatemi il piacere…..
Ah, una quisquilia…. I pedoni genovesi hanno diritto di voto? Si??? Speriamo che se ne ricordino quando andranno al seggio. In auto o a piedi?

Iscriviti al canale di Primocanale su WhatsApp e al canale di Primocanale su Facebook e resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria

ARTICOLI CORRELATI

Martedì 28 Maggio 2024

Genova spinge per le pedonalizzazioni, dal consiglio appello al "coraggio"

Invito al coraggio che il sindaco Bucci raccoglie e allo stesso tempo rivendica: "Coraggio ne abbiamo e lo abbiamo dimostrate su tante cose, ad esempio il pedonale di Nervi che sta avendo grande successo o la pista ciclabile di corso Italia"
Martedì 13 Giugno 2023

Il sondaggio di Primocanale, Ascom: "Pedonalizzazione? Stiamo attenti"

I genovesi non hanno dubbi, con un plebiscito che dice "sì", anche se con sfumature diverse