BARGAGLI - "Avrei potuto fare finta di nulla e far scoppiare il caos in tutta la sua dimensione, ma non me la sento di farlo, perché mi dispiace per le persone che rimangono bloccate in coda". Così si è sfogato Sergio Casalini, sindaco di Bargagli. Lo abbiamo incontrato nel giorno della riapertura del tunnel delle Ferriere, dopo circa due mesi di chiusura, quando il traffico è letteralmente impazzito a causa di finestre di 10 minuti ai 50 di ogni ora, che consentono ai mezzi di percorrere il tunnel nella direzione opposta rispetto a quella prevista dalle fasce 6-13 in direzione Genova e 13-20 in direzione Fontanabuona. Ma sindaco, gli chiediamo, quanti vigili ha il Comune? Solo uno, risponde sconsolato. E deve stare in ufficio. Quindi ai 50 di ogni ora il sindaco scende dal Comune che si trova vicino alla rotonda maledetta all’imbocco del tunnel, veste una pettorina fosforescente con scritto polizia municipale, si arma di paletta e avanti e indietro, su e giù per la statale 45, a piedi a chiedere ad ogni autista se sia diretto verso la Fontanabuona o verso Torriglia. Nel secondo caso cerca di aprire un varco tra le auto in coda e lo lascia passare.
Quello che mi ha colpito è il senso di responsabilità del sindaco, che aveva già subodorato il caos e aveva suggerito che le finestre di 10 minuti fossero riservate solo ai bus e ai mezzi di soccorso. Il risultato è che oggi ci sono lunghe code che partono addirittura dal bivio di Traso e bloccano anche la rotonda di Bargagli. Suggerisco al sindaco che chiede rinforzi di vigili, e lui mi risponde "A chi li chiedo?" Questa sua domanda resta senza risposta e il sindaco resta solo in questa sua battaglia contro le code e la furia degli automobilisti. Come spesso soli sono lasciati i sindaci che per poche palanche fanno vite non facili. C’è da stupirsi che soprattutto nei piccoli paesi, ci sia ancora qualcuno che ha voglia di mettersi in questa avventura.
IL COMMENTO
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