GENOVA-Prima hanno scavalcato una recinzione di tre metri, poi hanno aspettato il momento giusto per mischiarsi a un gruppo di turisti in visita al simbolo di Genova. Arrivati sul punto più alto, da dove si può vedere tutta la città, si sono buttati.
Sono arrivati anche a Genova gli illegal base jumpers, esperti paracadutisti che per il brivido e milioni di visualizzazioni sul web tentano imprese impossibili, ma soprattutto, illegali. Sbarcati anche nel capoluogo ligure hanno deciso di provare l'impresa con un tuffo di 77 metri, l'altezza dalla cima del monumeto, per poi atterrare sani e salvi grazie a speciali paracaduti. Il tutto davanti allo stupore dei turisti presenti usati come diversivo per arrivare al loro obbiettivo: un lancio memorabile dalla Lanterna di Genova.
È una caccia internazionale quella iniziata in città dopo il tuffo illegale delle ultime settimane. È stata infatti aperta un'inchiesta dalla procura di Genova, dalla polizia di frontiera e dalla capitaneria di Porto. Si, perchè i tre giovani ritratti dai video delle telecamere mentre si allontanavano a tutta velocità a bordo di un furgone grigio con targa francese, oltre alla lunga lista di accuse dovranno inoltre rispondere dello sconfinamento in una zona privata come il porto di Genova.
Dai fotogrammi delle telecamere di videosorveglianza gli investigatori avrebbero infatti ristretto la ricerca a due uomini e una donna, anche se l'indagine si baserà sullo scandagliamento del mondo social: proprio lì, gli inquirenti potrebbero trovare qualche dettaglio in più che sveli l'identità degli illegal base jumpers. Una ricerca lunga e difficile visto che, esperti, i paracadutisti che si immolano in questo tipo di attività stanno ben attenti dal lasciare qualche dettaglio che possa ricondurre alla loro vera identità.
IL COMMENTO
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