Cronaca

Trentenne ferita in modo grave una casa del centro storico in cui si era addormentata dopo avere fumato crack. Sottoposta a un intervento chirurgico, è grava. L'ombra della banda di pusher stupratori
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di Michele Varì

GENOVA -"Ho fumato crack, mi sono addormentata e quando mi sono risvegliata mi sono ritrovata in un lago di sangue...".

È la denuncia choc di una donna che ha raccontato alla polizia di essere stata stuprata da uno straniero di colore, forse senegalese, in un'abitazione della zona di via Pre', nel centro storico più degradato.

La donna, di ventotto anni, è stata trasportata nelle prime ore di stamane al pronto soccorso dell'ospedale Galliera: le sue condizioni sono apparse subito gravi per delle ferite nelle parti intime e delle perdite di sangue, tanto che è stata sottoposta d'urgenza a un delicato intervento chirurgico. Quindi, a scopo precauzionale, è stata sedata e trasferita nel reparto di rianimazione. Ma non è in pericolo di vita.

Dalle scarne dichiarazioni della ventottenne sono partite le indagini degli agenti delle volanti della polizia, i primi ad intervenire, e della sezione reati contro le persone della squadra mobile.

Gli investigatori avrebbero già individuato la persona autore dello stupro, uno spacciatore.


E' questo l'ennesimo caso di violenza sessuale avvenuto nel centro storico dalla fine dell'anno passato e dall'inizio del 2023 di ragazze o donne che denunciano di essere state violentate dai pusher a cui avevano chiesto dello stupefacente.

Per questo la polizia ipotizza che ci possa essere una banda di spacciatori che aggredisce e violenta le donne tossicodipendenti che vanno ad acquistare droga.

A commettere le violenze sono pusher, una o più persone, che appena intravedono la possibilità aggrediscono i loro "clienti". Con violenze sessuali, ma anche rapinandoli.

I primi due casi sono avvenuti all'inizio dell'anno nel cuore della notte, fra le 3 e le 4, nel centro città in danno di due ragazze: a ridosso di Sottoripa il primo gennaio, e nei giardini Baltimora l'8 gennaio, i cosiddetti giardini di Plastica, dove la ragazza aggredita è stata anche rapinata di soldi e telefonino. A soccorrerla è stato poi un carrozziere di corso Saffi, non lontano dal parcheggio Marina Park. Autori delle violenze sempre giovani magrebini.

La terza violenza sessuale è per certi versi la più inquietante perchè la vittima è un ragazzino di soli 15 anni che, come provato dai carabinieri del nucleo investigativo della compagnia Centro, se andava in giro da solo in pieno centro storico alle 4 di notte. Anche lui era in cerca di stupefacente, pare crack, e anche lui è stato aggredito e poi costretto a un rapporto sessuale orale. La mamma quando ha appreso cos'era accaduto ha detto di essere all'oscuro che suo figlio facesse uso di stupefacenti.

Le ripetute aggressioni sessuali a giovani che consumano droghe riporta di attualità la richiesta degli antiproibizionisti che chiedono di liberalizzare o quantomeno l'uso delle droghe leggere per evitare di consumare sostanze la cui composizione non è controllata e impedire ai consumatori, spesso giovanissimi, di entrare in contatto con gli spacciatori, molte volte delinquenti senza scrupoli.
 
Come accertato dalle indagini di polizia e carabinieri non è raro che siano gli stessi tossicodipendenti a offrirsi per squallidi baratti, offrendo rapporti sessuali ai pusher in cambio di una dose di droga.