GENOVA -Il flop degli accertamenti del super genetista non scoraggia i poliziotti della sezione omicidi e il magistrato: il pm Gabriella Dotto titolare delle indagini bis sul delitto della segretaria di Chiavari Nada Cella ha chiesto l'ennesima proroga degli accertamenti. Sei mesi in tutto, dal primo marzo a settembre di quest'anno. Poi stop e il caso della ventiquattrenne ammazzata il 6 maggio del 1996 nello studio del commercialista Marco Soracco rimarrà insoluto per sempre.
L'ultima speranza di riuscire a trovare il nome dell'assassino si è infranta con l'esito degli esami del super genetista Emiliano Giardina. Il codice genetico che era già emerso nel 2010 quando il caso venne riaperto grazie al dna femminile di un reperto. Il lavoro di allora ha però degradato i campioni rendendo difficile il confronto. Non è escluso che gli investigatori possano chiedere altri approfondimenti al genetista, anche se lo stesso aveva ammesso di "aver fatto tutto il possibile".
La procura di fronte alla resa di Giardina aveva tre possibilità: chiedere l'archiviazione del caso, rinviare a giudizio l'unica indagata Anna Lucia Cecere (difesa dall'avvocato Giovanni Roffo) o, come è accaduto, chiedere un'ulteriore proroga, come ha fatto.
Cecere è tornata sotto la lente due anni fa dopo la riapertura del caso su input della criminologa Antonella Pesce Delfino che rileggendo la montagna di carte delle indagini ha trovato nuovi spunti poi utilizzati dall'avvocato Sabrina Franzone, legale della famiglia della vittima, per chiedere e ottenere la riapertura del caso
La criminologa ha scoperto che i carabinieri nel '96 avevano rinvenuto nella casa di Cecere, anche allora indagata ma sbrigativamente archiviata, cinque bottoni dello stesso tipo di quello sequestrato dalla polizia sulla scena del delitto. Un particolare che il magistrato di allora Filippo Gebbia, ora in pensione, non aveva mai comunicato alla polizia.
Anna Lucia Cecere, ex insegnante che oggi ha 54 anni e da tempo si è trasferita in provincia di Cuneo, a detta dell'accusa, avrebbe ucciso per gelosia: lei voleva diventare la donna di Soracco e prendere il posto di Nada nello suo studio di via Marsala. La donna però nel proclamarsi innocente ha sempre negato: "Non volevo stare con il commercialista nè tantomeno fare la sua segretaria".
Oltre a Cecere, con la riapertura del caso, sono stati indagati anche Soracco (anche lui indagato e pòoi archiviato nel '96) e sua madre per false dichiarazioni al pubblico ministero, perchè avrebbero negato di conoscere bene Anna Lucia Cecere. Il commercialista però continua a sostenere che conosceva solo superficialmente l'indagata.
IL COMMENTO
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