Cronaca

Lo aveva annunciato a Primocanale Nico Messina, imprenditore edile e organizzatore delle proteste: "Se non ci ascoltano e non intervengono immediatamente ci saranno blocchi nelle città a oltranza"
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di Giorgia Fabiocchi

GENOVA - Tornano in piazza gli imprenditori edili a Genova. Dopo la prima manifestazione che ha bloccato le vie della città per oltre sette ore, i segnali arrivati dal Governo non bastano: martedì 4 e mercoledì 5 aprile gli organizzatori di #bastaCreditiIncagliati tornano a bloccare la città.

"Visto il grande successo della manifestazione di martedì scorso, e visto che i nostri non ci danno nessuna risposta entro il 31 marzo, noi saremo pronti a scendere in piazza per due giorni consecutivi, sia il 4 che il 5 aprile - spiega a Primocanale uno degli organizzatori della protesta Girolamo Ferrara -. Saranno due giorni pesanti di sciopero, ognuno da otto ore, non leggero, creeremo dei veri blocchi: autostrade, porto. Chiediamo scusa ai nostro concittadini ma abbiamo bisogno di questi crediti, altrimenti falliscono le imprese, imprese storiche che non possono permettersi di andare a bagno". 

"Come abbiamo dimostrato, siamo assolutamente determinati e non ci fermeremo, anzi", si legge nel comunicato. "Siamo più forti, uniti e numerosi di ieri. Rimaniamo inoltre - come peraltro già in precedenza - favorevoli ad ogni incontro con qualsiasi ordine professionale, qualsiasi realtà associativa e sindacale, che condivida il nostro stesso scopo ed obiettivo: avere ascolto e aiuto dal Governo per trovare soluzioni praticabili rapide allo stallo dei crediti fiscali".

Edili, l'annuncio di Nico Messina: "La prossima protesta meno soft" - I FATTI 

Ancora a protestare contro lo stop alla cessione dei crediti legati al superbonus 110%. Non è bastato l'emendamento deciso dopo i primi scioperi che proroga il superbonus 110% per le villette da marzo a giugno 2023.

"Con il nuovo decreto hanno chiuso le banche e noi siamo rimasti con i nostri crediti nei cassetti fiscali, abbiamo moneta ma non possiamo usarla. Abbiamo bisogno di denaro contante per pagare stipendi, materiali e tutto l'indotto e non sappiamo più come andare avanti. Cercheremo di portare in piazza cittadini, geometri, datori di lavoro perché tutti si devono rendere conto che rimarranno i ponti sulle facciate e molti contenzioni verso di noi. Avviso anche il sindaco che non pagheremo più le occupazioni suolo, dobbiamo cercare di tenere il denaro per pagare dipendenti e fornitori" aggiunge Girolamo Ferrara.

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Lo aveva annunciato a Primocanale Nico Messina, imprenditore edile e organizzatore delle proteste: "Se non ci ascoltano e non intervengono immediatamente ci saranno blocchi nelle città a oltranza. Forse non si rendono conto ma siamo allo stremo, non ce la facciamo più", il grido di dolore degli imprenditori edili. E poi l'ultimo messaggio, rivolto ai cittadini: "Anche voi avete grossi disagi, per questo vi chiediamo di stare con noi, le nostre proteste sono aperte a tutti. La gente che si vuole unire, si deve unire: chi ha problemi con incagli, ponteggi deve venire a manifestare al nostro fianco".

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