Cronaca

Così Riccardo Lamonaca, il legale dell'assassino di Antonella Multari, risponde alla domanda più difficile. Quel trauma infantile all'origine dell'odio verso le donne che lo lasciano
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di Michele Varì

GENOVA -"Se mi chiedete se Luca Delfino è pericoloso io non rispondo: dico solo che le ultime due perizie psichiatriche a cui è stato sottoposto dicono che è socialmente pericoloso".

Riccardo Lamonaca (nella foto) è l'avvocato e anche un confidente di lunga data di Luca Delfino, l'uomo che nel 2007 a Sanremo ha ucciso a coltellate la sua ex compagna Antonella Multari e che entro l'autunno uscirà dal carcere per essere trasferito in una Rems, forse nella residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza della Asl3 di Pra' (nella foto).
Una struttura da cui potrà uscire se sarà ritenuto non pericoloso.

Due le date per la possibile e ormai imminente per l'uscita dal carcere dell'assassino: metà giugno o settembre.

L'ex barista di Serra Riccò, oggi 46enne, che nel 2007 nel centro di Sanremo uccise l'ex fidanzata con 40 coltellate, e prima ancora sospettato, e poi assolto, del delitto nei vicoli di Genova di Luciana Biggi, dopo avere scontato la pena di 16 e 8 mesi sarà scarcerato entro fine estate. Poi sarà trasferito in una Rems, una residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza, dove vengono curati i pazienti psichiatrici gravi, strutture senza poliziotti e gestita solo da medici e infermieri della Asl - e dove, se ritenuto socialmente pericoloso, potrebbe rimanere anche sei anni.

Il magistrato di Sanremo per l'omicidio di Antonella Multari aveva chiesto l'ergastolo, ma l'avvocato difensore Riccardo Lamonaca ottenne il massimo: la semi infermità di mente, il rito abbreviato che concede uno sconto di pena di un terzo e così si arrivò a 16 anni e 8 mesi

Ieri Delfino è comparso davanti al giudice di sorveglianza di Vercelli dove il suo legale lo ha difeso dall'accusa di avere confidato a un compagno di cella, un pregiudicato di rango, di volere uccidere Bruna Biggi, la sorella gemella di Luciana. Al giudice ora spetta la decisione più difficile: valutare se Delfino è ancora pericoloso

Delfino, sino a un mese fa detenuto a Invrea, ora è nella casa circondariale Villa Andreino della Spezia.
Pare che l'odio di Luca verso le donne affondi le radici nella sua infanzia quando la mamma si tolse davanti ai suoi occhi. Era un bimbo ne rimase traumatizzato, perché, come è emerso dalle perizie psichiatriche, lui si sentì abbandonato dalla mamma. Per questo ha un'avversione verso le donne e non accetta di sentirsi rifiutato da loro.

L'imminente scarcerazione di Delfino getta nell'angoscia molte persone: Bruna Biggi, ovviamente, che ha sempre urlato che ad uccidere la sorella è stato lui (al processo indiziario fu assolto anche perché beneficiò di una dura e assurda polemica fra il pm Enrico Zucca e l'allora dirigente della squadra mobile della polizia Claudio Sanfilippo) e Rosa Tripodi, la mamma della Multari, nel frattempo rimasta vedova.

Una madre che ha sempre chiesto l'ergastolo per l'assassino della figlia: "Se uscirà ucciderà ancora" ha profetizzato angosciato la donna che il giorno della sentenza fu vittima di un malore.

Ora però quel giorno, che nel 2009 sembrava così lontano, è dietro l'angolo. E fa paura.

L'avvocato Lamonaca, legale di Delfino da quando era minore e cadde misteriosamente nel vuoto insieme a una fidanzatina, è ma anche un padre, e alla domanda su cosa direbbe alla mamma di Antonella Multari che ha paura dell'assassino della figlia dice solo: "Capisco la mamma di quella ragazza a cui posso solo dire di stare tranquilla, il mio assistito non tornerà libero ma andrà in una struttura da cui non può uscire. Lì ci sono specialisti in grado di decidere se un giorno potrà davvero tornare in libertà".