Cronaca

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di redazione

SANREMO - La Procura di Imperia ha depositato la richiesta di archiviazione nel confronti del cantante Blanco, indagato con l'accusa di danneggiamento per aver distrutto a calci il 'giardino di rose' che faceva parte della coreografia montata sul palcoscenico del teatro Ariston all'ultimo Festival di Sanremo.


Blanco era stato invitato per presentare il nuovo singolo L'Isola delle rose, ma a un certo punto dell'esibizione, dopo la mezzanotte, ha cominciato a dare in escandescenze, sferrando calci alla composizione floreale. "Non sentivo in cuffia, non potevo cantare - spiegò dopo l'artista -. Ma almeno mi sono divertito, la musica è anche questo". Il presentatore Amadeus gli aveva risposto: "Ora ti calmi e sistemiamo, se vuoi dopo puoi tornare a cantare". Alla fine Blanco non ha più cantato, ma dietro quel colpo di testa è nato un caso.

Massimo riserbo sulle motivazioni che hanno indotto la Procura a chiedere l'archiviazione. "C'è stata una risposta della Rai - afferma il procuratore di Imperia, Alberto Lari - Amadeus è stato ascoltato dalla Digos di Milano e sulla base delle giustificazioni fornite, riteniamo che il fatto si possa archiviare". Blanco chiese successivamente scusa, con un post. L'indagine è stata seguita dal pubblico ministero Barbara Bresci.

Ma la decisione non è andata giù al Codacons che ha annunciato che presenterà opposizione alla richiesta di archiviazione per il caso Blanco. Era stato proprio l'esposto del Codacons a portare all'apertura dell'inchiesta. "Non condividiamo la richiesta di archiviazione. Anche a seguito di quanto emerso dopo i fatti e delle evidenze secondo cui non si sarebbe trattato di una scena concordata ma di una vera e propria esplosione di rabbia da parte dell'artista, crediamo ci siano tutti gli estremi per proseguire l'inchiesta e accertare i fatti dinanzi al Tribunale, e per questo presenteremo formale opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dalla procura", spiega il presidente Carlo Rienzi.