Cronaca

Il numero uno della holding dei Benetton e il nuovo amministratore di Aspi per la portavoce del comitato familiari delle vittime: "Sapevano, se si avvicinassero a noi? Non so cosa farei...".
2 minuti e 30 secondi di lettura
di Michele Varì

GENOVA - "Mi piacerebbe capire cosa realmente passa nella testa di Mion, nel senso che vorrei essere un moscerino per capire realmente cosa pensa questa persona che è stato responsabile della cassaforte economica della famiglia Benetton per molto tempo e quindi ha gestito la finanza e siccome non credo che sia una persona che non ha competenze mi piacerebbe capire cosa pensava dei guadagni che pervenivano dalla gestione di autostrade. Questa è una domanda che mi piacerebbe fargli. Tomasi? Spero abbia davvero dato una svolta, certo anche lui non poteva non sapere".

Risponde così la presidente del Comitato Vittime del Morandi Egle Possessi, incontrata a Genova dopo l'ultima udienza insieme al cognato Marcello Bellasio (nella foto in alto con avvocato Raffaele Caruso) alle domande su quanto accadrà domani, 22 maggio, al processo Morandi, quando in qualità di testi dell'accusa davanti ai giudici ci saranno Gianni Mion (foto in alto), a capo per anni della cassa della holding Edizione dei Benetton, e Roberto Tomasi (foto in basso), ex consigliere di amministrazione e ora nuovo amministratore delegato di Autostrade per l'Italia al posto dell'imputato principale per la strage del 14 agosto 2018 costata la vita a 43 persone.

Ora si parla di un rapporto difficile fra Mion e l'ex amministratore delegato di Autostrade per l'Italia e Giovanni Castellucci, principale imputato per la strage del Morandi?

"Forse adesso fra loro hanno tutti rapporti un po' difficili - spiega Possetti - perchè adesso si tende a dare le responsabilità all'altro, io non ne voglio sapere, io non c'entro niente, però forse le carte in tavole e le segnalazioni corrette magari andavano fatte prima, adesso è facile portare l'acqua al proprio mulino.

"Diciamo che si fa un po' fatica a capire che fosse proprio all'oscuro di tutto, questo è un pensiero che ci frulla un po' in testa" aggiunge Marcello Bellasio.

E cosa ne pensate di Roberto Tommasi, nuovo amministratore delegato di Aspi e già ai tempi della tragedia nel consiglio di amministrazione?

Bellasio: "Anche per lui vale lo stesso discorso di Mion, sa benissimo cosa è stato fatto nel vecchio consiglio di amministrazione, per noi è un nuovo sicuramente teorico...

Rincara la Possetti: "Diciamo che Tomasi ha comunque respirato l'aria delle vecchie autostrade e ha respirato quello che succedeva, chiaramente lui non aveva responsabilità in quel frangente infatti lui non è fra gli imputati. Io però ho sempre detto che mi piacerebbe capire fra un po' di anni se lui avrà dato una svolta a questa società o se saremo sempre e comunque a dare soddisfazione al carro degli azionisti".

Voi avete sentito vicine Autostrade dopo il cambio di gestione?

No, lui (Tomasi ndr) aveva tentato un avvicinamento dicendo che avrebbe avuto piacere di incontrarci, ma lo ha detto ai giornalisti non a noi direttamente, chiaro che lui ha fatto un sondaggio per vedere se ci sono le possibilità"

Se lunedì (domani ndr) si avvicinasse?

"Non lo so, vedremo al momento, bisogna lavorare un po' con il cuore in queste situazioni e vediamo cosa uno si sente".

 

ARTICOLI CORRELATI

Martedì 16 Maggio 2023

Processo Morandi, il consulente: "Autostrade poteva evitare la strage"

Il docente Gentile: "Invitai a compiere una serie di approfondimenti, non lo fecero". E svela di pressioni di Aspi dopo crollo; "mi chiesero di rilasciare dichiarazioni: non me la sentii"