Cronaca

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di redazione

CHIAVARI - A sei mesi dalla morte di Andrea Demattei, lo studente di 14 anni stroncato da ipotermia dopo che la sua canoa è rimasta incastrata sotto il ponte della Maddalena a Chiavari (Genova) durante una sessione di allenamento, c'è una "assordante stasi". Lo denunciano i parenti del ragazzo e il Comitato "per Andrea" che hanno organizzato un incontro il 12 luglio, a partire dalle 18, a Chiavari sul luogo del tragico incidente. "In attesa della conclusione delle indagini da parte della Procura di Genova - si legge in un comunicato - invitiamo tutti gli aderenti e tutte le persone che vogliano condividere emozioni, pensieri, testimonianze , iniziative o domande ad incontrarsi".


"La volontà del comitato è quella di esternare e condividere soprattutto le emozioni, le informazioni, le domande e anche il senso d' impotenza che molte persone hanno manifestato di fronte all'assurdità della vicenda accaduta il 12 gennaio 2023, e soprattutto conclamare il danno che tutta la comunità sta subendo per la mancanza di Andrea (il 26 luglio avrebbe compiuto 15 anni), un giovane che ora non c'è più e che rappresenta, come tutti i nostri giovani, il futuro per tutta la comunità".


Per la morte di Andrea il pubblico ministero Francesco Cardona Albini ha indagato il legale rappresentante della società di canoa, tre istruttori e quattro vigili del fuoco, due sommozzatori e due della squadra di terra di Chiavari. Il ragazzino era rimasto in acqua per oltre un'ora sorretto da uno degli allenatori nel tentativo di liberarlo da un tronco d'albero. Quando era stato liberato era andato in arresto cardiaco. Era stato trasportato al Gaslini in condizioni disperate ed era morto dopo alcuni giorni. La madre aveva acconsentito alla donazione degli organi.