GENOVA -L'indagine svolta dalla guardia di finanza e dalla sezione Infortunistica polizia stradale conferma che l'incendio del pullman con 50 passeggeri nella galleria Monte Giugo (lunga 1670 metri) sulla A12 fra Recco e Nervi poteva essere una strage: la temperatura del rogo ha raggiunto mille gradi come conferma il fatto che alcuni parti del veicolo, primi fra tutti i cerchioni in lega, si sono sciolti, come può accadere solo se si raggiungono temperature estreme.
A scongiurare la tragedia oltre al comportamento dell'autista e della organizzatrice del viaggio organizzato da un'agenzia di Lecco (gita alle Cinque Terre), che una volta fuggiti con i passeggeri dal tunnel hanno avuto la freddezza di fare un veloce appello e tornate poi nella galleria a prelevare gli unici due viaggiatori rimasti nella galleria, anche il sistema anti incendio del tunnel che ha funzionato alla perfezione.
Primo fra tutti il sistema di aspirazione delle ventole dei grandi ventilatori "intelligenti" della galleria che grazie a microprocessori sofisticatissimi appena hanno captato il fumo l'hanno spinto verso l'uscita più vicina, che in questo caso era a 500 metri, in direzione di Genova, la stessa direzione della careggiata, la stessa verso cui sono fuggiti in modo istintivo i passeggeri del bus. In realtà, è bene dirlo, in caso di rogo in una galleria con un sistema anti incendio a norma, la via di fuga preferibile per evitare il fumo è quella in direzione opposta all'uscita più vicina perché proprio lì viene spinto il fumo dai ventilatori.
Hanno funzionato anche i sensori anti fumo e le porte antiincendio dei tre by pass che collegano le due galleria, quella in direzione levante dove è avvenuto l'incendio, e quella in senso contrario in direzione della Spezia: anche se nessuno ha utilizzato le porte, che possono permettere anche il transito delle vetture, i bypass ai controlli sono risultati in condizioni perfette. Non solo: grazie a microprocessori installati nelle gallerie il tunnel parallelo a quella del rogo, nell'eventualità che dovesse essere occupato dai viaggiatori in fuga dai bypass, è rimaste sgombere dalle auto perché il traffico in direzione della Spezia è stato bloccato con indicazioni trasmesse in tempo reale con la rilevazione dei primi fumi.
L'indagine sul rogo del pullman è coordinata dal pm Giovanni Arena, uno dei sostituti procuratori più meticolosi della procura di Genova, e ipotizza il reato di lesioni colpose in concorso a carico di ignoti.
Le perizie dei due specialisti indicati per i rilievi nella galleria, l'ingegnere Galli di Milano (esperto che si occuperà di valutare la struttura del tunnel) e l'ingegner Sartini, genovese specializzato in indagini stradali e meccaniche, che dovrà valutare le condizioni del pullman, sono iniziate da mezzogiorno e andranno avanti sino in serata.
Se le valutazioni saranno positive, come si ipotizza, e non ci saranno rischi di cedimenti delle volte del tunnel, a questo punto il pm Arena potrebbe disporre il dissequestro della galleria.
Autostrade per l'Italia calcolano che da quel momento serviranno ancora circa 24 ore per risistemare il tunnel: dal rifacimento dell'asfalto, delle volte e dell'impianto di sicurezza, all'impianto elettrico. Insomma, senza intoppi entro domenica la galleria potrebbe tornare agibile.
I primi accertamenti svolti sul pullman distrutto dalle fiamme confermano che si tratta di un veicolo semi nuovo, del 2019 con soli 100 mila km percorsi e regolarmente revisionato. Per questo rimane un mistero sulle cause del rogo, provocato da un surriscaldamento del motore. Autostrade per l'Italia, per ora, invece è parte lesa per i danni subiti.
IL COMMENTO
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