Cronaca

La sentenza del femminicidio di Quinto potrebbe arrivare a fine settembre
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di Michele Varì

GENOVA -Alberto Scagni appena entrato in carcere non è stato sottoposto né a un alcol test né a un esame tossicologico, come di solito accade per i detenuti con dipendenze, perché lui non risulta tossicodipendente. Un paradosso per un detenuto che avrebbe ucciso la sorella proprio per avere i soldi per alcolici e cannabis.


E' emerso nell'udienza di oggi davanti al corte di Assise al processo al 43enne che il Primo maggio dello scorso anno ha ucciso a Quinto la sorella Alice con 19 coltellate

In udienza vibrante il confronto fra i periti, decisivi per eventuali aggravanti o sconti di pena: da una parte lo psichiatra del gip Faggioni Elvezio Pirfo per cui Alberto Scagni è semi infermo di mente ma capace di stare in giudizio e la sua capacità di intendere e volere è "grandemente scemata ma non esclusa".

Dall'altro il consulente del pubblico ministero Giacomo Mongodi per cui invece l'imputato è pienamente capace.

Pirfo Ha riconosciuto un disturbo grave della personalità con caratteristiche di tipo narcisistico e borderline, poi ha aggiunto: "Non posso dire con certezza se l'imputato volesse uccidere la sorella".

In aula anche il medico legale Maria Lucrezia Mazzarella, consulente dell'avvocato che difende l'assassino. "Abbiamo convenuto quasi tutti noi consulenti in accordo con il perito del giudice che Alberto Scagni fosse affetto da disturbo di personalità che, a mio parere, era di entità tale da scemare grandemente la capacità di intendere e di volere".

Di parere opposto Marco Lagazzi, psichiatra consulente di Gianluca Calzona, il marito della vittima, che è in sintonia con il perito del Gip Pirfo,  "la mia relazione conferma la imputabilità di Alberto Scagni, persona con significativi disturbi di personalità ma dal punto di vista medico legale tali disturbi non integravano un'infermità da fare escludere l'incapacità di intendere e di volere".

La prossima udienza è prevista per il 5 settembre con la testimonianza di un vicino di casa dell'assassino, poi ci saranno altre udienze ed entro fine mese si potrebbe arrivare già alla discussione e alla sentenza.

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