Cronaca

De Michelis."Rivieracqua assicura mediamente solo 2 litri di acqua al giorno, non potabile, a famiglia"
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di Alessandra Boero

 Il sindaco di Andora Mauro Demichelis ha inviato una nota a Rivieracqua in cui esprime forti perplessità in merito al piano di emergenza per il posizionamento di serbatoi di acqua sul territorio proposto all’Asl2 e all’Ambito Imperiese. Si tratterebbe di sole 13 cisterne per un totale di 26mila litri di acqua, al giorno.
“Due litri di acqua per ciascuna utenza, al giorno, con cadenza precisa non specificata, e probabilmente non potabile. Questa in sintesi è la proposta del piano di posizionamento dei serbatoi sul territorio di Andora che ci è stata inviata per conoscenza – spiega Mauro Demichelis – Facendo due semplici conti, il gestore ha previsto il posizionamento di tredici serbatoi per un totale di circa 26mc di acqua. Questa quantità d’acqua al servizio di quasi 13mila utenze, vuol dire 2 litri di acqua a famiglia al giorno. Il quantitativo palesemente insufficiente che potrebbe causare anche problemi di ordine pubblico qualora i serbatoi venissero svuotati dagli utenti ben prima del rifornimento previsto da Rivieracqua che pare programmato non prima di almeno 12 ore”.

Nella nota inviata per conoscenza al Comune di Andora, Rivieracqua fa rilevare l’impossibilità di garantire, per motivi organizzativi, la potabilità dell’acqua nelle cisterne che pur riempite di “acqua potabile mediante utilizzo di autobotti certificate”, non rimarrebbero tali per l’impossibilità di sanificarle o rifornirle entro le 12 ore come previsto dalla normativa.

“E’ evidente  - aggiunge il primo cittadino -che non vi è alcun sollievo alla popolazione fornendo acqua non potabile. Chiediamo al gestore di attivarsi per garantire al territorio una adeguata fornitura di acqua dolce nelle cisterne in modo che ai cittadini sia garantito il servizio sostitutivo adeguato come prescrive la legge”.
Rimane fondamentale l’arrivo di acqua dolce dal Roja che insieme a quella prodotta dal dissalatore potrebbe abbassare la presenza di cloruri nell’acqua distribuita dall’acquedotto e conseguenzialmente ridurre la necessità d’acqua sostitutiva.


"A sette giorni - conclude De Michelis - dall’emissione dell’ordinanza con cui ho prescritto  sulla base dei dati forniti dall’Asl2, l’uso dell’acqua ai soli scopi igienico sanitari, Rivieracqua non ha ancora posizionato le cisterne".

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