VENTIMIGLIA - Una donna di 69 anni è morta due giorni dopo essere stata visitata da uno specializzando e dimessa dal punto di primo intervento dell'ospedale Saint Charles di Bordighera, dove la figlia l'aveva portata per accertare i motivi di forti dolori al petto e a un braccio e un eccesso di sudorazione. Sul caso la procura di Imperia ha aperto un'indagine e disposto l'autopsia. Lo specializzando avrebbe escluso problemi tali da richiedere il ricovero e ha mandato a casa la donna. La donna era arrivata al punto di primo intervento la notte del 21 agosto ed era stata sottoposta a elettrocardiogramma, accertamento che avrebbe escluso problemi cardiaci. Per questo motivo era stata dimessa. Il giorno successivo era stato contattato il medico di base che aveva visitato la donna, prescritto esami del sangue e l'utilizzo dell'holter per monitorare costantemente la pressione.
Dopo tre giorni, il 24 mattina, poco prima delle 7, la figlia va a svegliare la madre e la trova morta a letto. La donna si è rivolta agli avvocati Marco Noto e Ambra Marchese, di Ventimiglia, per verificare eventuali responsabilità per il decesso della madre. "Per quale motivo una persona che provava un dolore forte al petto e al braccio non è stata subito sottoposta a esami più approfonditi? Secondo noi la visita è stata piuttosto superficiale. Chiedo giustizia e voglio capire con quale criterio mia madre è stata dimessa così frettolosamente", ha dichiarato la figlia. La Asl imperiese conferma la vicenda. Nella Asl del ponente ligure, indipendentemente dall'episodio, è in atto una verifica sull'utilizzo degli specializzandi che sono assunti dalla Gvm, società privata che dal gennaio prossimo gestirà l'ospedale di Bordighera e che ha già in carico il punto di primo intervento.
IL COMMENTO
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