Cronaca

Il vicepresidente Piana inizialmente non ha voluto commentare la notizia, poi ha detto: "Non ho idea di cosa si tratti, dico solo che in vita mia non ho mai fatto festini né preso droghe, leggere o pesanti che siano"
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di Michele Varì

GENOVA - C'è un nome eccellente nell'inchiesta sui festini a luci rosse con escort e cocaina che hanno portato all'arresto l'architetto genovese Alessandro Cristilli e l'albergatore Christian Rosolani: è quello del vicepresidente di Regione Alessandro Piana che, però, non è soggetto ad alcuna indagine.


Il nome di Piana compare nell'ordinanza sulla custodia cautelare per i due indagati: l'esponente politico a detta degli inquirenti, come Rosolani, avrebbe partecipato a una festa nella villa con piscina di Cristilli in via Monte Fasce, ad Apparizione, nel marzo dello scorso anno.

Con Piana sarebbe stato presente anche un famoso professionista genovese ma mentre il telefonino di questi si sarebbe effettivamente agganciato con celle telefoniche compatibili con quelle della zona della villa, lo stesso non si può dire per quello di Piana.

Il vicepresidente di Regione Liguria, nel punto stampa indetto nel palazzo della regione, ha detto: 

 

A fare il nome del vicepresidente della regione sono state alcune delle persone coinvolte nell'indagine. Uno degli arrestati lo ha nominato, una delle ragazze l'ha riconosciuto in una foto, ma aggiungendo, "mi pare fosse lui".

Gli inquirenti ipotizzano che l'architetto arrestato offrisse le serate da sballo agli amici per avere in cambio appalti a altri favori.
Due le prostitute identificate, assoldate con 400 euro a serata da Cristilli.

L'indagine è partita due anni fa dall'arresto in via Serra 4 di una escort, Jessika Nikolic, per favoreggiamento della prostituzione ed estorsione perchè avrebbe tentato di ricattare alcuni clienti dei festini a luci rosse. In quell'occasione era finito nei guai anche il padre della donna, trovato in possesso di una pistola.

L'indagine condotta dai poliziotti della sezione Buoncostume della squadra mobile diretta da Gianfranco Minissale ha permesso di individuare anche uno degli spacciatori, Emanuele Merlini, di Rapallo, che per questo ha il divieto di dimora a Genova. Fra i clienti degli spacciatori identificata anche una donna insospettabile: la professoressa di un liceo con il vizio della cocaina. Gli accertamenti proseguono sul filone dei fornitori dello stupefacente: nel mirino ci sono più pusher. 

Intanto anche da Regione Liguria arriva una nota: "Apprendiamo da fonti giornalistiche dell'inchiesta della Procura di Genova, nelle cui carte compare anche il nome di Alessandro Piana. Per quanto ci è dato sapere Piana non risulta indagato. Inoltre l'indagine non riguarda in alcun modo né l'Ente Regione Liguria nè alcuna attività istituzionale. Attendiamo di conoscere gli sviluppi della vicenda, rinnovando la piena fiducia nella magistratura, certi che Alessandro Piana saprà chiarire quanto prima la propria posizione personale", commenta così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in merito alle notizie di stampa su un’indagine della Procura di Genova.