Cronaca

Gli sfollati dell'elegante via con vista mare hanno passato la notte da amici o nella seconda abitazione, solo una alloggiata dal Comune in albergo. Saranno trasferiti anche nove gatti. Tempi lunghi per il rientro
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di Michele Varì

GENOVA -"Quando ho sentito il rumore credevo fosse un'auto che aveva preso una buca...." ammette l'abitante Giorgio De Virgili.
Non era una macchina che aveva preso una buca come aveva ipotizzato l'attore di teatro novantenne De Virgili (foto in alto a destra), ma una frana quella che ha gettato nella paura nella notte gli abitanti di via Mendozza, strada privata sulle eleganti alture di Quinto a ridosso di corso Europa che finisce sulle colline sotto monte Moro: a collassare attorno alle 23 un muraglione lungo 25 metri e alto 12 caduto nel giardino sottostante. Tanti danni, ma nessun ferito. A provocare il crollo forse sono state le piogge dei giorni scorsi.



Sul posto in pochi minuti i vigili del fuoco e la polizia locale che hanno disposto l'evacuazione delle due palazzine, in tutto sette alloggi di altrettante famiglie, che sono state costrette a lasciare le loro abitazioni. Una pare sarebbe in vacanza, lontanissima, in Australia. Tutti gli sfollati hanno trovato posto in casa di amici, come la coppia di pensionati, l'eccezione è un'anziana alloggiata in hotel e un pensionato, Gaetano Corso (foto in basso), che si è trasferito nella sua seconda abitazione a Bogliasco.

Non c'era stata nessuna avvisaglia che potesse lasciare presagire il crollo. Impossibile per ora ipotizzare i tempi di messa in sicurezza della parete che ha ceduto, ma prima che gli sfollati con più danni - quelli sotto e sopra il muro collasso - possano tornare a casa potrebbero passare mesi.

Fra i problemi affrontati dai funzionari dell'Incolumità Pubblica del comune e dai pompieri che oggi hanno assistito gli sfollati quelli di recuperare  ben otto della famiglia di un medico pendolare e felice di esserlo che lavora alla Asl di Alessandria, e uno dell'attore in pensione: anche i mici saranno trasferiti in altre abitazioni.

Per finire le riflessioni dell'attore De Virgilis che racconta dove lui e la compagna hanno passato la notte, e lo racconta sorridendo, come a sdrammatizzare, perchè il sorriso, che non ha età, è sempre la miglior medicina, "abbiamo passato la notte da un amico che ci ha ospitato, la prossima notte? Non lo sappiamo ancora, ormai siamo come palestinesi, come profughi sempre in giro".

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