Cronaca

"Abbiamo più mezzi e più uomini", la Direzione distrettuale antimafia sfida i mafiosi con il proprio calendario, che torna dopo 20 anni. Panzironi, capocentro a Genova, avverte: "Controlli a vasto raggio su tutte le possibili infiltrazioni dei grandi appalti"
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di Michele Varì

GENOVA -'Ndrangheta, camorra e cosa nostra, e poi i nuovi mafiosi, criminali stranieri, extracomunitari irregolari africani, sudamericani o dell’est Europa che operano in attività illecite perlopiù riconducibili al traffico di stupefacenti dove le gang albanesi si collocano a un livello superiore perché capaci di interloquire direttamente con i cartelli sudamericani per l’importazione di cocaina dai Paesi produttori.

La Liguria, regione di confine e di porti, rimane però più che mai terra di infiltrazioni mafiose tradizionali, su tutte la 'ndrangheta calabrese, che ha articolazioni strutturate come le locali di Genova, Lavagna, Bordighera e Ventimiglia, la camorra campana e le cosche siciliane di cosa nostra.

Lo svelato i report della Dia, la Direzione distrettuale antimafia voluta da Giovanni Falcone che stamane dopo vent'anni ha ripresentato un proprio calendario.

Dodici pagine per gridare ai mafiosi che lo Stato c'è, c'è ed è sempre più forte e strutturato. Direzione distrettuale antimafia la cui mission è prevenire le infiltrazioni mafiose nei grandi appalti. Sotto la lente tutti i lavori a rischio, dal rifacimento della Diga di Genova, all'ampliamento del bacino portuale di Sestri Ponente, al waterfront della Foce, che nel calendario (vedi foto) compare come immagine simbolo di novembre.

Il colonnello Maurizio Panzironi (nella foto), capocentro dell'ufficio Genova, nel presentare il calendario ha ricordato l'attenzione dei suoi uomini sulle possibili infiltrazioni mafiose in tutti i grandi cantieri aperti con il fiume di denaro del Pnrr, aggiungendo: "Le mafie poi potrebbero insinuarsi nell'economia anche attraverso l'usura e l'acquisizione di piccole e medie imprese in difficoltà per la crisi energetica ed economica. Per questo gli investigatori nel 2023 hanno fatto cinque accessi in cantieri soprattutto a Savona, per la diga foranea e a Vado per lo spostamento a monte della ferrovia. Da ultimo ieri in un parcheggio interrato nel centro di Sanremo, dietro il teatro Ariston, cantiere che ha un valore di 7 milioni. I controlli avvengono anche da remoto con migliaia di screening su imprese e lavoratori grazie alle banche dati".  

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