GENOVA- Protesta questa mattina a Genova dei giornalisti liguri contro la "legge bavaglio" dopo che ieri la Camera ha approvato l'emendamento alla legge di delegazione europea presentato dal deputato di Azione Enrico Costa, nella versione riformulata dal governo, che introduce il divieto di pubblicazione "integrale o per estratto" del testo dell'ordinanza di custodia cautelare. L'emendamento è passato con 160 voti favorevoli e 70 contrari. Hanno votato no M5S, Avs e Pd, mentre Iv e Azione hanno votato a favore con la maggioranza.
La protesta è avvenuta durante l'evento Cronaca di un anno di Cronaca, organizzato oggi dal Gruppo Cronisti Liguri nella sala de “La Claque” in vico San Donato che si è aperto con un minuto di silenzio in segno di protesta. I giornalisti si sono presentati sul palco del teatro con la bocca coperta da nastro adesivo. L'Associazione Ligure dei Giornalisti e il Gruppo Cronisti Liguri, che sono pronti a organizzare nuove manifestazioni di protesta sul territorio e invitano i colleghi alla massima partecipazione, accolgono e condividono l'appello della FNSI - Federazione Nazionale Stampa Italiana che ha chiesto fin d'ora al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di non firmare una legge che potrebbe essere fonte di immani distorsioni dei diritti. Domani, (21 dicembre 2023, ndr) la Fnsi non sarà alla conferenza stampa di fine anno della premier Meloni e convocherà invece una giunta straordinaria per organizzare la mobilitazione della categoria, assieme alla società civile, contro il nuovo bavaglio al diritto di cronaca rappresentato dal divieto di pubblicare le ordinanze di custodia cautelare.
All'iniziativa ha partecipato anche il procuratore capo di Genova Nicola Piacente che ha detto che "questa legge rischia di portare a un passo indietro pericoloso. C'è preoccupazione perché le ordinanze sono effettivamente provvedimenti emessi da giudici terzi e indipendenti che sono quelli che possono fotografare meglio in indagine quanto accertato a carico degli indagati ma anche a tutela delle parti offese. Un divieto promulgato per legge significa sostanzialmente implicare un pericolo di informazione parziale e la necessità di una interlocuzione più frequente tra stampa e organi inquirenti che però nelle loro risposte potrebbero fornire informazioni non adeguatamente vagliate, obiettive, terze e indipendenti come quelle di una ordinanza. Allora cosa si può prevedere costruttivamente e nel rispetto di quella che sarà la volontà del parlamento? Nell'ambito dell'interlocuzione con la stampa si potrebbe decidere che non siamo coinvolti solo gli uffici inquirenti ma anche quelli giudicanti così che possano fornire informazioni sul perché e su come è stato emesso un provvedimento".
Nell'evento sono state consegnati i tre premi conferiti dal consiglio direttivo del Gruppo Cronisti Liguri a giornalisti che si sono distinti nel corso dell’anno nell’attività professionale.
Ad aggiudicarsi il “premio cronista 2023” sono stati i giornalisti del Tgr Rai Liguria Pietro Adami e Simone Gorla. I due cronisti di giudiziaria della Rai hanno realizzato un inedito podcast che racconta la vicenda di Luca Delfino, il killer che quest’estate ha lasciato il carcere per essere trasferito nella Rems di Pra’ ricostruendo come la sua vicenda abbia rappresentato un punto di svolta nella gestione dei femminicidi sia a livello mediatico sia legislativo.
L’altro premio, in memoria del fondatore del Gruppo Cronisti Liguri Alfredo Provenzali, è stato assegnato alla collega Annamaria Coluccia, Secolo XIX, già vincitrice del premio cronista 2022. La giornalista, che segue da anni il Comune di Genova (prima per il Corriere Mercantile e ora per il Decimonono) ha svelato in esclusiva un retroscena del caso dei container destinati a un centro per minori stranieri a Rivarolo e sistemati in un’area risultata di proprietà di una collaboratrice di un’assessora comunale. Collaboratrice che in seguito all’articolo si è dimessa.
Il terzo riconoscimento è andato a Simona Tarzia, giornalista di Fivedabliu, sito internet genovese di giornalismo investigativo. La cronista, insieme al fotoreporter Fabio Palli, ha svelato per prima come, sulla base delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, tra i camion precipitati nel crollo del ponte Morandi ci fosse un mezzo pesante che conteneva un grosso carico di stupefacenti. Recentemente poi Tarzia e Palli hanno presentato un video documentario che ha già riscosso grandi apprezzamenti, un film "Terra a perdere", incentrato sugli effetti della presenza dei poligoni militari Nato in Sardegna.
Il consiglio direttivo del Gruppo Cronisti Liguri ha deciso anche di assegnare il premio “Rapporti con la stampa” a Don Giacomo Martino, di Migrantes, anche e soprattutto per la sua attività svolta nel sociale a favore dei più deboli.
Nel corso della cerimonia è stato proiettato “Cronaca di un anno di Cronaca 2023”, il videofilm dei fatti più importanti dell’anno.
IL COMMENTO
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