GENOVA - Un parcheggio costato molto caro per una genovese che ha lasciato la macchina in Corso Italia: ai 3 euro di sosta, infatti, le sono stati addebitati anche 29 euro di multa (se pagati entro 5 giorni, altrimenti sono 42). Sì, perché nel mentre che la donna si trovava alla colonnina blu a pagare il ticket, un ausiliario del traffico - non vedendo il foglietto sul cruscotto - l'ha sanzionata senza alcuna esitazione. La denuncia di Fabrizio Scano sui social ha destato clamore e una pioggia di commenti negativi. Secondo quanto raccontato, la sua compagna "dopo aver parcheggiato la macchina su C.so Italia, ha messo sul passeggino il nostro bimbo di 3 mesi e si è avviata verso il parchimetro più vicino, che purtroppo si trovava dall'altro lato della strada, quindi ha dovuto attraversare per due volte attendendo il semaforo verde, al suo ritorno si è ritrovata il verbale sul parabrezza".
L'auto, secondo quanto poi riferito a Primocanale, si trovava parcheggiata all'altezza del civico 42 in Corso Italia, poco prima dell'intersezione con via Giordano Bruno, lato monte. E lì i tempi semaforici dell'attraversamento pedonale in effetti sono abbastanza lunghi, con il verde che scatta all'incirca dopo un minuto di attesa. Ma a dare forse più fastidio alla coppia, è stato il confronto con il "zelante ausiliario", come lo hanno definito. La donna, infatti, "trovato subito a pochi metri di distanza, gli ha cortesemente chiesto spiegazioni, mostrando anche il biglietto dell'avvenuto pagamento, spiegando che con passeggino e dovendo attraversare per ben due volte la strada, più veloce di così non si poteva fare. Ma il zelante ausiliario, con sarcasmo e ironia risponde che "verba volant, scripta manent", mostrando che la sua contravvenzione era stata emessa ben un minuto prima rispetto al pagamento effettuato da lei, quindi non poteva farci niente".
"Se voleva poteva far ricorso al giudice di pace, ma che tanto era inutile in quanto quel minuto dimostrava che lui aveva ragione nel farle la multa. Non contento, ha continuato ad aggiungere frasi simpatiche del tipo: "pensi oggi pagando 5€ poteva lasciarla anche tutto il giorno" e con sorrisino finale, sale in sella al suo scooter e si allontana"
Un atteggiamento che ha spinto i due genovesi a condividere il loro sfogo, visto che - come mostrano le due fotografie - tra il ticket pagato e la multa c'è solo un minuto di distanza. "Questo per noi è 'fare cassa' sulla pelle delle persone oneste, pagheremo la multa perché tanto fare ricorso, costa di più che pagarla", constatano amareggiati. Primocanale ha anche contattato l'assessore alla sicurezza del Comune di Genova, Sergio Gambino, che ha invitato i due a fare ricorso, sottolineando come gli ausiliari del traffico rispondano alla società partecipata di Genova Parcheggi.
La vicenda all'antivigilia di Natale lascia di certo l'amaro in bocca ai due cittadini che dovrebbero anche provare di avere ragione, quando forse sarebbe bastato qualche minuto di pazienza per verificare se il proprietario dell'auto stesse pagando la sosta o un po' di comprensione di fronte al ticket regolarmente pagato.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci