Cronaca

Il dirigente saluta i genovesi e dopo due anni e mezzo va in pensione, "G8 del 2001 spartiacque per gestione ordine pubblico, lascio una città sicura, tanti daspo ai violenti, ci sono gruppi di minori ma non ci sono baby gang strutturate"
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di Michele Varì

GENOVA -"Il G8 di Genova è stato uno spartiacque per la gestione dell'ordine pubblico e ha insegnato l'importanza del dialogo fra manifestanti e forze di polizia".

Risponde così, solo in modo indiretto, il questore di Genova Orazio D'Anna a chi gli chiede degli scontri di Pisa, dove i poliziotti hanno manganellato i ragazzi che manifestavano per la pace.

D'Anna dopo due anni e mezzo lascia la questura di via Diaz e va in pensione: al suo posto dal primo marzo arriverà Silvia Burdese, dirigente con alle spalle un'esperienza da questore della Spezia.

Rassicurando i genovesi sull'allarme criminalità minorile, "non esistono baby gang strutturate ma raggruppamenti temporanei di giovani che stanno insieme anche commettendo reati", D'Anna ribadisce che la prevenzione migliore è l'integrazione, anche se non si permette di giudicare l'operato dei servizi sociali di Genova.

Il questore ammette i problemi d'organico che assillano tutti gli uffici di polizia d'Italia, carenze a cui spesso a Genova si sopperisce con l'integrazione con gli agenti della locale, che invece sono in gran numero, e svolgono, aggiungiamo noi, sempre più compiti da poliziotti e quasi mai quelli da vigili urbani, che un tempo si dedicavano quasi esclusivamente a traffico e viabilità.

D'Anna riferisce di tante persone ammonite e un aumento di Daspo urbani per fronteggiare i casi di persone violente o che commettono stalking, anche in ambito sportivo, per tenere a bada le tifoserie ospiti pure delle categorie inferiori.

Il questore poi elogia i suoi uomini, di tutti gli uffici, della squadra mobile chiamata anche a prevenire reati legati alla criminalità organizzata, alla Digos capace di sgominare una cellula di terroristi islamici.

Ha ammesso, D'Anna, i problemi con il rilascio dei passaporti, smentendo però che a Genova spetti la maglia nera in Italia: "Si spera che l'agenda online riesca a dare risposte più rapide", rassicurando poi che chi ha bisogno di un passaporto anche per andare in vacanza riesce ad averlo. "Ma ci sono molti cittadini", ha svelato, "che lo richiedono e non lo ritirano". D'Anna ha detto anche che il governo della malamovida e lo spaccio sono problemi di tutte le grandi città, "ma gli spacciatori ci sono perché c'è una richiesta" ha ammonito.

Nel salutare Genova, definita bellissima, D'Anna, che è originario di Acireale, Catania, ha detto che tornerà a vivere a Milano, dove ha lavorato per un quarto di secolo e dove cercherà di godersi il teatro e il cinema e pure a riprendere a suonare il sassofono, come faceva da giovane.

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