SUVIANA - "Brave persone, grandi lavoratori. Stavano controllando, non dovevano neanche trovarsi lì". Così ricorda i suoi colleghi vittime nel tragico incidente sul lavoro di Suviana il genovese Diego Ottonello.
L'uomo, 45 anni, è operaio per l'azienda Enigineering automation srl, con sede a Mele, in provincia di Genova. Ci sarebbe dovuto essere anche lui nella centrale idroelettrica insieme ai suoi colleghi, tutti deceduti, Vincenzo Franchina, 36enne residente a Genova, e Pavel Petronel Tanase, 45enne originario della Romania che abitava a Settimo Torinese. Il titolare, Mario Pisani, è la vittima più anziana dell'esplosione. A salvarlo qualche giorno di mutua.
Dopo la tragedia Ottonello ha raccontato a LaPresse di essere già stato all'interno della centrale. A testimoniarlo un suo selfie su Facebook con la didascalia: 'Oggi primo giorno di lavoro in trasferta, centrale idroelettrica di Bargi'.
"Io lavoro in azienda da un paio d’anni, ci occupiamo di quadri e impianti elettrici. Ci eravamo già stati almeno 4-5 volte, c’ero stato anche io. Andavamo sempre con il nostro titolare, Mario Pisani, che ci spiegava il lavoro. In questi giorni ero in mutua, mi sono fatto male fuori dal lavoro. Ho saputo dal giornale e dal telegiornale cos’era successo".
L’azienda, esterna, aveva già lavorato più volte a Suviana e aveva altri collaboratori in diverse zone d'Italia, dove c'era necessità di rinforzi per lavori puntuali. "I miei colleghi sul lavoro sapevano cosa fare – dice Ottonello – non escludo ci sia stato qualche altro problema. Tra l’altro erano andati neanche per lavorare ma per effettuare una supervisione ad un lavoro che era già stato fatto, stavano controllando, non dovevano neanche trovarsi lì".
Intanto continuano le ricerche dei quattro operai dispersi. Purtroppo con poche possibilità di trovarli in vita, conferma Luca Cari, dirigente comunicazione dei vigili del fuoco. Straziante l'attesa e la processione dei parenti sul luogo del disastro. La Procura ha aperto un fascicolo per disastro e omicidio colposo e monta la rabbia dei sindacati che hanno indetto lo sciopero generale di 8 ore e un corteo a Bologna oggi, 11 aprile.
Secondo Ottonello alcuni dipendenti, sempre di ditte esterne, avrebbero sentito dei rumori arrivare da una turbina che girava a livelli più alti del normale: "Poi c’è stata l’esplosione, forse c’è stato un problema prima. Ci rimette solo la gente che non c’entra, ci sono incidenti sul lavoro giornalieri in tutta Italia. Sul fronte dei controlli però come ditta posso dire che la nostra è sempre stata in regola, con tutti i permessi necessari".
IL COMMENTO
Un respiro per non dimenticare, ecco perché Breathe ci può aiutare
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità