Cronaca

Un operaio di origini tunisine di 44 anni ha prima accoltellato e ucciso l'ex compagna, poi con lo stesso coltello si è tolto la vita. Da quanto si apprende alla base dei continui litigi tra i due ci sarebbe stato anche la religione
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RICCO' DEL GOLFO – Un femminicidio suicidio è avvenuto intorno all'ora di pranzo in un'abitazione di Riccò del Golfo, nell'entroterra spezzino.

Un operaio di origini tunisine di 50 anni ha prima accoltellato ripetutamente all'addome e ucciso l'ex compagna, 47enne, poi con lo stesso coltello da cucina si è tolto la vita colpendosi più volte al petto.

L'allarme è scattato dopo che la donna non si è presentata a prendere la figlia. A quel punto l'intervento dei carabinieri e il ritrovamento dei cadaveri nel soggiorno dell'abitazione. Da una prima ricostruzione l'uomo avrebbe colpito l'ex compagna con diversi fendenti.

Da quello che si apprendere l'uomo sarebbe stato violento e per questo era stato colpito di recente da un provvedimento che gli vietava di avvicinarsi alla casa di famiglia ma anche al Comune di Riccò del Golfo.

Alla base dei continui litigi tra i due ci sarebbe stata anche la religione. L'operaio tunisino infatti sarebbe stato un musulmano integralista. La donna, di pochi anni più giovane del compagno, era diventata cittadina italiana da poco meno di un anno e sembrava stesse intraprendendo un percorso di emancipazione.

Il 4 aprile aveva trovato il coraggio, forte del supporto dei due figli (un maschio e una femmina) e del sostegno dei servizi sociali, di denunciare i presunti maltrattamenti subiti negli anni. 

Sul posto i carabinieri e il medico legale Susanna Gamba.

“Ora per me è un momento di silenzio e di riflessione” ha scritto su Facebook il sindaco di Riccò del Golfo, Loris Figoli. “Una immane tragedia che porta via una donna, una mamma, che con orgoglio e determinazione stava crescendo per mano alla sua comunità”.

 

(Notizia in aggiornamento)