Cronaca

L'ex presidente dell'autorità portuale sarà interrogato dai magistrati che lo accusano. Domani il procuratore Piacente sarà ascoltato dalla commissione antimafia sulle presunte infiltrazioni con Cosa Nostra e il voto di scambio ipotizzato dall'indagine
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GENOVA - Inizio settimana importante per l'inchiesta sulla presunta corruzione scoperta dalla guardia di finanza in Liguria: oggi a palazzo di giustizia sarà interrogato l'ex presidente dell'autorità portuale Paolo Emilio Signorini, unico indagato in carcere, domani il procuratore di Genova Nicola Piacente sarà ascoltato a Roma dalla Commissione parlamentare antimafia sui presunti collegamenti con Cosa Nostra con alcuni indagati.

Al centro della giornata di oggi c'è il secondo interrogatorio investigativo da parte dei magistrati di Paolo Emilio Signorini, l'ex presidente dell'autorità portuale ed ex amministratore delegato di Iren in carcere dal 7 maggio per corruzione nell'inchiesta che ha portato ai domiciliari il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

È stato lo stesso manager, tramite il suo avvocato Enrico Scopesi, a chiedere ai pubblici ministeri di essere sentito. Signorini si era avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell'interrogatorio di garanzia davanti al giudice, riservandosi di far sentire non appena studiate le carte.
    L'ex presidente dell'Authority è accusato di aver ricevuto soldi e regali, ma anche alloggi in alberghi di lusso a Monte Carlo e fiches per giocare al Casinò dal terminalista Aldo Spinelli. In cambio avrebbe agevolato le sue pratiche per la gestione delle banchine in porto e i terminal. Per i pm Luca Monteverde e Federico Manotti, inoltre, avrebbe agevolato anche l'imprenditore di Ente Bacini Mauro Vianello, anche lui indagato per corruzione. Spinelli gli avrebbe anche fatto avere una consulenza da 200 mila euro da Iren.

Prima di Signorini, che spera presto di essere scarcerato, era stato ascoltato in una caserma della guardia di finanza in porto il presidente Toti, ora ai domiciliari, che in otto ore ha risposto alle domande affermando di non avere commesso i reati che gli vengono contestati.

Domani invece il procuratore capo di Genova Nicola Piacente volerà a Roma per essere ascoltato dalla commissione parlamentare antimafia sulle presunte infiltrazioni mafiose con un clan di Cosa Nostra e il voto di scambio che sembra trapelare dalle carte della grande inchiesta sulla corruzione che ha creato un terremoto giudiziario e politico in Liguria.