Cronaca

Tra le ragioni che potrebbero portare il Tribunale del Riesame ad optare per i domiciliari c'è il licenziamento da parte di Iren, che secondo la difesa ha privato Signorini del ruolo pubblico necessario per reiterare eventuali reati
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GENOVA - Entro qualche giorni l'ex presidente dell'Autorità di Sistema Portuale Paolo Emilio Signorini conoscerà il verdetto del Tribunale del Riesame sulla sua scarcerazione.  Signorini è detenuto a Marassi dal 7 maggio, giorno in cui la maxi inchiesta ha travolto la Liguria.

Il legale dell'ex ad di Iren ha chiesto l'attenuazione della misura con la concessione dei domiciliari di cui beneficiano i principali co-indagati, il presidente della regione Liguria Giovanni Toti e l'imprenditore portuale Aldo Spinelli: tra le ragioni che potrebbero portare il Riesame ad optare per i domiciliari c'è il licenziamento da parte di Iren, che secondo la difesa ha privato Signorini del ruolo pubblico necessario per reiterare eventuali reati. Ad essere impugnata dai legali è solo l'inadeguatezza della misura, di cui vorrebbero chiedere la sostituzione con i domiciliari e non la revoca.

L'accusa invece mantiene la linea dura: i sostituti procuratori Luca Monteverde e Federico Manotti in aula hanno ribadito che il carcere è l'unica misura cautelare idonea perché ritengono l'imputato non affidabile. I magistrati infatti non si fidano della persona in base ai suoi comportamenti precedenti sintetizzati nel capo di imputazione, ossia le condotte commesse, che per l'accusa tradirebbero una particolarmente sfrontatezza, come Signorini avrebbe denotato cercando di coprire l'elargizione di 15mila euro ricevuti da Spinelli. Non solo: dicono ancora i pm che nell'interrogatorio investigativo chiesto dallo stesso Signorini, l'indagato avrebbe ammesso solo di "avere tenuto un comportamento poco opportuno", e in alcuni momenti avrebbe persino avuto nei confronti degli inquirenti un atteggiamento provocatorio.

L'ex capo di Gabinetto di Regione Liguria Matteo Cozzani invece da ieri si è visto revocare i domiciliari: il provvedimento restrittivo che grava su di lui ora è quello dell'obbligo di dimora a Genova, con divieto di uscire dalla propria abitazione dalle 19.00 alle ore 8.00, insieme all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria tre volte alla settimana.

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