GENOVA - "Non smetteva mai di piovere": inizia così il racconto del genovese Iacopo Avegno, dirigente di Regione Liguria, bloccato a Cogne dall'alluvione che ha colpito il paesino valdostano sabato scorso. Avegno era salito in montagna per accompagnare la madre, "dovevo rientrare domenica - racconta - ma verrò evacuato domani. Ora qui funziona tutto e si sente tranquilla a restare sola".
Le strade per arrivare a Cogne sono state distrutte dalla furia dell'acqua ma "il paese è intatto, le immagini terribili che hanno colpito la Valnontey le abbiamo viste solo in rete, non abbiamo avuto paura". I servizi essenziali hanno ripreso a funzionare, "a parte Tim che dà ancora problemi hanno ripristinato tutti i segnali - spiega -. I negozi sono stati riforniti, sono arrivate anche frutta e verdura grazie all'elicottero. Manca solo la posta: tutti i dipendenti sono di Aosta e non riescono a venire, forse verranno portati qui domani".
I primi giorni sono stati i più difficili, mancavano l'elettricità e l'acqua, che veniva raccolta con conche e catini nelle fontane prima che venisse esaurita, "stare senz'acqua per bere o lavarsi è qualcosa che ti prova". Mancava anche il segnale internet ma la solidarietà tra i cittadini ha aiutato a mettere tutti in rete gli uni con gli altri: "Prendeva solo Vodafone, ho incontrato molte persone che mi hanno fatto connettere ad internet - racconta Avegno -. C'è stata molta solidarietà, ci siamo dati tutti una mano, ci scambiavamo informazioni in piazza. La gestione dell'emergenza è stata molto rapida anche da parte delle istituzioni: è stato subito aperto un hotspot per internet all'ufficio del turismo e sono già state riallacciate le tubature nonostante nei fiumi ci sia ancora molta acqua, a causa della neve".
Il problema principale adesso è quello della mobilità: ci vorrà almeno una ventina di giorni prima che vengano ripristinate le strade. "Per me non c'è problema a tornare qui da Genova tra 20 giorni - spiega - ma per uno che viene da Parigi è tutt'altra storia. Ho incontrato turisti francesi, americani, anche un australiano. Bisogna capire come faranno a spostarsi, anche perché per l'evacuazione consentono di portare un solo bagaglio".
Oltre ai turisti, quasi tutti evacuati, chi soffrirà maggiormente i disagi sono i cittadini di Cogne. "Gli alberghi hanno dovuto chiudere. Qui sono preoccupati, parlano di stagione già finita. Spero che ad agosto la strada sia riaperta - conclude - e che la gente torni".
IL COMMENTO
Un respiro per non dimenticare, ecco perché Breathe ci può aiutare
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità